Valorizzare turisticamente il monte Baldo
La montagna dei veronesi e un potenziale turistico ancora in larga parte inespresso. Ecco cosa intende fare il Gruppo di azione locale (Gal) Baldo-Lessinia per valorizzare il monte Baldo, hortus Europae
Hortus Europae, giardino d’Europa. Solo questo appellativo del Monte Baldo potrebbe bastare per dirne l’unicità. Il suo affaccio sul lago di Garda, di cui si può godere praticamente da tutto il versante occidentale, e la sua flora eccezionalmente ricca, che va dalla tipica vegetazione mediterranea (vite, ulivo, oleandro, castagno, orchidea...), a quella montana/boreale (faggio, tiglio, carpino, abete, acero, pino mugo, ginepro, erica, genziana...) per poi terminare con la fascia alpina sopra i 2000 metri (con stelle alpine, rododendri e altre specie tipiche della vegetazione rupestre), ne fanno uno scenario privilegiato per la pratica di numerose attività sportive all’aria aperta: dal cicloturismo (oggi divenuto alla portata di tutti con le bici elettriche), all’escursionismo, al trekking, all’arrampicata… Ma la “montagna dei veronesi” ha un potenziale per larga parte ancora inespresso. Proprio per questo il Gal (Gruppo di Azione Locale) Baldo-Lessinia ha inserito lo sviluppo del turismo sportivo sul Baldo tra i cinque “progetti chiave” della programmazione appena conclusa (2014-2020). Si tratta di iniziative integrate volte a favorire l’interazione tra soggetti pubblici e privati in funzione della crescita e dello sviluppo dei territori di riferimento.
In particolare, con la collaborazione dell’Unione Montana del Baldo Garda sono stati finanziati la rilevazione, la riqualificazione, la messa in sicurezza di numerosi tratti di sentieri e percorsi e itinerari per la viabilità escursionistica e ciclabile (anche mountain bike), valorizzandoli dal punto di vista turistico attraverso la posa di bacheche informative e aree di sosta, in particolare nei luoghi frequentati dal turismo sportivo (falesie per arrampicate, punti di attracco del canyoning). Sono stati realizzati mappe cartografiche escursionistiche, con tracce gps scaricabili e poi video, foto e materiali promozionali.
Da segnalare anche l’intervento di restauro conservativo di Villa Nichesola a Caprino Veronese, un edificio risalente con molta probabilità al XIV secolo, composto da due fabbricati e da un parco con un laghetto da risorgiva, che oggi è sede della stessa Unione Montana Baldo-Garda.
Dei fondi regionali erogati dal Gal ha beneficiato anche il Rifugio di Novezzina, di proprietà del Comune di Ferrara di Monte Baldo, che ora può garantire l’ospitalità, migliorando l’offerta turistica anche e soprattutto di coloro che visitano il vicino osservatorio astronomico o l'Orto Botanico del Parco Naturalistico di Novezzina, adiacente la struttura, che occupa un'area di circa 20.000 mq e ospita oltre 700 specie a fini didattici, di divulgazione, di conservazione e di ricerca scientifica.
Sono stati finanziati ovviamente anche progetti privati, con ristrutturazioni ed ammodernamenti di immobili per l’avvio e l’implementazione dell’attività agrituristica e investimenti per migliorare le prestazioni e la sostenibilità globali delle aziende agricole, con l’acquisto di macchine e attrezzature per la viticoltura e la realizzazione di impianti fotovoltaici per la produzione di energia elettrica, favorendo l’innovazione e riducendo l’impatto dell’agricoltura stessa sull’ambiente.
Anche sul Baldo qualcosa si muove, insomma. La vera sfida è di convogliare parte di quelle 12 milioni di presenze turistiche che ogni anno affollano la sponda veronese del Lago di Garda. L’esempio è quello del vicino trentino, dove la pratica degli sport outdoor è di casa già da qualche anno.
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