Oppeano. Quando a Mazzantica si scatenò la guerra delle maestre
Un episodio di cent’anni fa rivive in una ricerca condotta dagli studiosi locali Nella Dall’Agnello, Angiolino Bellè e Alessio Meuti. La vicenda della nomina della nuova maestra di Mazzagatta (oggi Mazzantica), che oltre un secolo fa arrivò a richiedere l’intervento dell’allora ministro della Pubblica istruzione
“Concorsopoli” a scuola? A Oppeano esisteva già cento anni fa. È uno spaccato inedito della cittadina della Bassa negli anni a ridosso della Prima Guerra mondiale, quello offerto nei giorni scorsi dagli studiosi locali Nella Dall’Agnello, Angiolino Bellè e Alessio Meuti. I tre ricercatori, infatti, hanno presentato all’auditorium comunale il frutto di numerose e approfondite ricerche in vari archivi di Stato e privati, nonché di interviste ed indagini sul territorio, dedicati alla comunità oppeanese prima e durante la Grande Guerra.
Pagine e pagine di appunti e colloqui con gli anziani superstiti del paese hanno quindi spinto i tre alla pubblicazione del libro Un mese con le ali. Fatti, uomini e donne di Oppeano della Grande Guerra, contenente, accanto all’elenco aggiornato dei caduti del capoluogo e delle frazioni, alle vicende dell’“aviosuperficie” di Cà degli Oppi, anche aspetti della vita di un secolo fa finora sconosciuti.
Tra questi ultimi episodi vi è la vicenda della nomina della nuova maestra di Mazzagatta (oggi Mazzantica), che oltre un secolo fa arrivò a riempire le pagine dei giornali per la sua gravità, tanto da richiedere l’intervento dell’allora ministro della Pubblica istruzione. Ovvero Luigi Credaro, considerato, alla pari del suo predecessore Edoardo Daneo, il “padre” della legge Daneo-Credaro che, a partire dal 1911, sancì la statalizzazione della scuola elementare, fino ad allora gestita dai Comuni.
Tale normativa, rivoluzionaria per l’epoca, poneva a carico dell’amministrazione centrale dello Stato il pagamento degli stipendi dei maestri, allo scopo di garantire a tutte le fasce della popolazione un’adeguata istruzione di base. «L’applicazione della legge», ha evidenziato Dall’Agnello, «fu problematica pure nel Comune di Oppeano, dove la realtà scolastica doveva essere portata anche nelle quattro frazioni, complicando la vita ai piccoli studenti».
Una situazione piuttosto imbarazzante si realizzò proprio a Mazzagatta, dove il municipio, dopo il bando di concorso vinto dall’insegnante Colomba Bronzato, aveva invece nominato come maestra Eleonora Perazzini, cognata del medico, avviando così di fatto un contenzioso e provocando l’apertura di una scuola privata. La vicenda, ben presto, assunse contorni tragicomici.
«Dalla lettera inviata dal segretario comunale Alberico Mattioli alla signora Bronzato – ha riferito Bellè – si apprende come lo stesso funzionario scoraggiasse esplicitamente la nuova maestra ad assumere il suo ruolo nella scuola di Mazzantica scrivendo così: “Ho il dovere di informarla che Mazzagatta è una località malsana, eminentemente malarica, pericolosa per le persone che provengono da altra località. La scuola è affatto isolata, non vi è centro abitato, la popolazione è sparsa. Non vi è neppure inizio di paese, solamente una chiesa, un’osteria con rivendita di pochi generi alimentari e null’altro”». Il segretario, inoltre, aggiungeva che la maestra Perazzini, oltre che vedova con due figli, era imparentata “con le primarie famiglie del paese, e perciò da tutti ben voluta”.
Nonostante questo tentativo di dissuasione, la maestra Bronzato si mostrò determinata a insegnare nella frazione oppeanese. «Il 17 dicembre, accompagnata dai carabinieri, l’insegnante Bronzato giunse a Mazzantica da Villafranca ma trovò una brutta sorpresa – ha raccontato Dall’Agnello – poiché le panche, il pavimento, la tavola della classe erano ingombri di neve, paglia e letame. Nell’impossibilità di rimanere in quella scuola ridotta a stalla, tornò a Villafranca informando il provveditore agli studi dell’accaduto».
La maestra Bronzato, per nulla spaventata da quel segnale poco rassicurante, decise di andare avanti per la sua strada. Nel frattempo la vicenda cominciò a comparire anche sui giornali. Le cronache riferiscono come a Oppeano giunse il commissario di polizia, cavalier Borelli, con un numero consistente di guardie e carabinieri, assieme alla maestra Bronzato e all’ordine di insediamento di quest’ultima al suo posto di insegnante nella scuola mista della frazione. Un rappresentante del Comune, tuttavia, dichiarò al commissario che l’amministrazione avrebbe presentato ricorso. In contemporanea, a Mazzantica, fu organizzata una dimostrazione di protesta e nessun alunno si presentò quel giorno a scuola.
Il clima si fece sempre più teso, tanto che, ad un certo punto, intervenne, attraverso il prefetto, il ministro Daneo in persona. La diatriba sembrò concludersi nella primavera del 1914, quando il Comune decise di adeguarsi all’ordine ministeriale, pagando alla nuova maestra Colomba Bronzato lo stipendio, allontanando la cognata del medico dal posto di insegnante della frazione e facendo frequentare agli alunni, che erano oltre una ventina, le lezioni nella scuola di Mazzantica. Il plesso della frazione ha funzionato fino a una trentina di anni fa. L’edificio scolastico, oggi utilizzato per attività civiche, esiste tuttora.
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