A Pozzo un presepe che lascia a bocca aperta
di ADRIANA VALLISARI
Enorme rappresentazione con una Betlemme “lupatotina”
di ADRIANA VALLISARI
In questo presepe si fa prima a dire cosa non c'è.
È una Natività davvero speciale quella allestita in fondo a via Manara, a Pozzo di San Giovanni Lupatoto. Quasi trenta metri quadrati di presepe al coperto si snodano all’interno del garage di Franco Adami, che da anni ricrea nella corte di famiglia un intero villaggio con personaggi in movimento e statici.
Difficile descrivere a parole l’incanto che provoca questo assembramento di pastori (460!) in attesa della venuta del Bambino: sono scene da ammirare dal vivo, per essere gustate in ogni dettaglio.
Il presepe 2021 s’intitola “Da San Giovanni a Betlemme” e il perché è presto detto: lo spazio espositivo si apre con una riproduzione del paese. Si trova l’Adige, col vecchio traghetto che ne permetteva l’attraversamento. Ci sono l’elegante Villa Palazzoli e palazzo Campagnola, sede municipale, col sindaco in fascia tricolore all’esterno. Si trovano poi le cinque chiese del paese: l’ex chiesa di Pozzo, oggi sala civica e l’attuale e più moderna chiesa di San gaetano Thiene, col parroco sul sagrato; la cèsa granda, ovvero la chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista, nel capoluogo; quella del Buon Pastore e infine la chiesetta di Sorio, oratorio cinquecentesco. C’è lo stadio “Battistoni” e l’immancabile torre dell’acquedotto; poco distante, un cartello indica la destinazione del viaggio: Betlemme.
L’8 dicembre scorso il presepe è stato inaugurato e benedetto da don Elio Aloisi, parroco di Pozzo, alla presenza dei volontari che hanno contribuito all’allestimento: oltre ad Adami e ai suoi familiari, c’erano Barbara Baroni, Giuseppe Guerra, Paolo Montresor (che ha curato la parte elettrica) e Vinicio Faccincani (artista locale che ha realizzato i monumenti in miniatura).
«Ho iniziato fin da piccolo ad amare i presepi, da quando accompagnavo don Giulio Grigoletti nelle case dei miei compaesani, per la benedizione – ricorda Adami –. È trent’anni che allestisco la Natività nella corte di famiglia: prima in un sottoscala, poi sotto una tettoia e infine nel garage, che da 7 anni a questa parte ho aperto al pubblico, su suggerimento dell’amico Vinicio».
Il signor Franco adesso è in pensione, ma ha passato una vita a fare il camionista. «Al presepe ho sempre iniziato a pensarci in estate, poi lo realizzavo di sera, come passatempo», racconta. Negli ultimi anni – a parte lo scorso, funestato dalla pandemia – questa Betlemme ha richiamato moltissimi visitatori. «Del paese, certo, ma persino da Firenze e Assisi, come riporta il libro con i commenti dei visitatori, che nel 2018 sono stati 3mila», sottolinea l’ideatore.
L'articolo completo è su Verona Fedele del 19 dicembre 2021.
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