S. Giuseppe Fuori le Mura. Comunità in festa col Vescovo per il centenario di parrocchia e scuola

Cento anni di liturgie, sacramenti, azioni caritative, esperienze di evangelizzazione, impegni missionari. Ne ha viste tante la chiesa di San Giuseppe fuori le mura, intitolata allo sposo di Maria e chiamata così in quanto edificata in una zona della città – la spianata di borgo Venezia – esterna alle mura scaligere, dove per oltre tre secoli fu proibito costruire.
Il tempio venne edificato tra il 1914 e 1915, per volere del cardinale Bartolomeo Bacilieri, vescovo di Verona, a servizio della neonata vicaria indipendente, che prima di allora era parte dalla parrocchia di San Nazaro, e alleggerire il carico del parroco di quest’ultima, che si era ritrovato a occuparsi di 15mila abitanti. Dopo la costruzione della ferrovia e delle sue officine, infatti, dal 1901 la zona esterna a Porta Vescovo cominciò rapidamente a popolarsi, diventando un vero e proprio quartiere residenziale. La chiesa di borgo Venezia, una struttura maestosa quasi quanto una cattedrale, venne ufficialmente aperta al culto il 3 ottobre 1915 da don Enrico Chioccarello e il 23 gennaio 1920 diventò punto di riferimento della nuova parrocchia. La ricorrenza centenaria verrà celebrata questa domenica 19 gennaio, con spazi di confronto e momenti di festa, organizzati dall’attuale parroco don Claudio Vallicella, insieme alle famiglie dei ragazzi del catechismo e altri collaboratori.
L’anniversario sembra fare da spartiacque tra il “vecchio” e il “nuovo”, dato che proprio di recente don Vallicella è stato investito della regia dell’unità pastorale che dovrà essere creata con le sei parrocchie della zona: San Giuseppe, San Pio X, Santa Croce, San Marco Evangelista, Santa Maria Addolorata e San Pancrazio al Porto. “Non si tratta di un colpo di spugna alla storia – precisa il sacerdote sull’ultimo numero del periodico della comunità parrocchiale – ma un entrare nella storia di oggi, fatta di relazioni più ampie, che richiedono una condivisione maggiore. Del resto, una parrocchia non può accontentarsi delle glorie del passato, ma deve rendersi umilmente attenta alle nuove istanze e situazioni. Una parrocchia che fa questo è una comunità ‘sempre viva’, che può dunque essere annunciatrice della grande speranza”.
E il compleanno si fa doppio, nello storico borgo ad est della città. Perché a festeggiare il centenario, in questo mese, sono pure le Scuole Aportiane di via Salgari. Una realtà nella quale le famiglie della comunità hanno trovato un sostegno alla realizzazione del progetto educativo per diverse generazioni. Avviato e diretto per molti anni dalle Sorelle della Misericordia, l’istituto si è poi avvalso del servizio delle Figlie di Maria Ausiliatrice (salesiane) e attualmente delle Orsoline Figlie di Maria Immacolata, oltre alla presenza di insegnanti laiche.  
Le celebrazioni per il doppio centenario si terranno questa domenica, a partire dalla Messa presieduta, alle 11, dal vescovo Giuseppe Zenti, alla quale sono invitati tutti i parroci della costituenda unità pastorale e i sacerdoti che a vario titolo hanno svolto il proprio ministero in parrocchia. Al termine, aperitivo nella vicina sede scolastica delle Aportiane, che accoglierà un’esposizione di immagini storiche della comunità e della scuola. Alle 15 presso il cinema teatro Aurora i festeggiamenti proseguiranno con un confronto sul tema “Parrocchia e scuola – ieri, oggi e domani”, tenuto da esperti quali l’ex dirigente scolastico provinciale Stefano Quaglia; Chiara Benciolini (Ac di Padova); suor Maria Giovanna Caprini, orsolina, già direttrice delle Aportiane; Stefano Lorenzetto, giornalista e scrittore. Dopo un intervallo allietato dalla compagnia teatrale “I’Aseni del Borgo”, i genitori dei ragazzi che frequentano la parrocchia saranno protagonisti di un altro spazio di incontro con divertenti sketch teatrali.