L'ingresso in chiesa di don Grisi dietro i bimbi della scuola materna
di BEATRICE CASTIONI
Emozione a Caselle di Sommacampagna per l'avvio del nuovo percorso
di BEATRICE CASTIONI
«Sono emozionatissimo; mi sento l’ultimo arrivato in una grande famiglia, ma nei volti di tutti voi riconosco quello di Dio e quindi sento di aver già trovato persone amiche». Un nuovo percorso per don Stefano Grisi, che nella celebrazione di domenica 16 ottobre presso la chiesa del Santissimo Redentore di Caselle di Sommacampagna ha fatto l’ingresso come nuovo parroco della comunità.
Originario di Lugagnano, 54 anni, don Grisi è stato ordinato sacerdote nel 1993, quindi ha svolto il ministero di curato della parrocchia del Buon Pastore a San Giovanni Lupatoto, poi è stato direttore della Domus Pacis a Legnago, per dodici anni parroco di Casette nella medesima città e contestualmente per un biennio amministratore parrocchiale di Roverchiaretta; infine dal 2015 parroco di Soave, Castelcerino, Fittà e Castelletto a cui nel 2018 si sono aggiunte le parrocchie di Costeggiola e San Vittore.
Grisi durante la sua omelia ha spiegato che al di là del nostro paese d’origine, siamo cittadini del mondo e del cielo, tutti riuniti sotto un’unica famiglia. «Viviamo in tempi non facili, nei quali dobbiamo combattere contro un nemico pieno di tentacoli: dopo averne sconfitto uno, ci troviamo di fronte ad un altro. Rischiamo di perdere la coesione sociale, le relazioni umane potrebbero impoverirsi a favore dell’individualismo. Ho voluto farmi precedere nel mio ingresso in chiesa dalle famiglie degli alunni della scuola materna come messaggio: la materna è il primo gradino che un bambino sale nel suo percorso di esperienza comunitaria, ed è fondamentale», ha commentato.
Ha invitato anche a coltivare per prime le relazioni all’interno del proprio nucleo famigliare, poiché sono i presupposti sui quali si basa la grande famiglia dei fedeli. Presenti alla celebrazione l’Amministrazione comunale con il sindaco Fabrizio Bertolaso e un gruppo di parrocchiani della comunità di Soave, che don Stefano ha da poco lasciato. Egli ha ricevuto anche un regalo da parte dei fedeli di Caselle: uno zaino da trekking come invito per i prossimi pellegrinaggi. «Cercherò di essere un umile strumento per trovare nuove vie e far riprendere il cammino della fede anche a chi lo ha smarrito, una vite che pianta nuove radici nella vostra comunità, portando con sé tutte le esperienze e i doni di chi ho incontrato. Provando a mettere in ogni mio gesto grande umanità».
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