Due Grest lunghi tutta un’estate frequentati da 130 ragazzi

di FABIO TOMELLERI

Due Grest lunghi tutta un'estate all’insegna della collaborazione tra due comunità confinanti. Dal 26 giugno al 9 settembre, tanto sono durate, in due fasi distinte, le attività estive per i ragazzi organizzate dalle parrocchie di Villa d’Adige e Menà, che comprende due paesi: il primo, Villa d’Adige, è frazione di Badia Polesine ed è in provincia di Rovigo. Il secondo, appartenente al comune di Castagnaro, è invece in quella di Verona. Entrambe le comunità sono rette dal parroco don Guido Varalta.
Lo stesso sacerdote, al termine di entrambe le esperienze formative, ha tirato le somme positive dei due progetti formativi che hanno coinvolto, complessivamente, ben 130 ragazzi e ragazze. «Il Grest di Menà – sottolinea don Varalta – si è svolto da lunedì 26 giugno a sabato 15 luglio: c’è stata la presenza di un’ottantina di frequentanti, seguiti da 25 giovani animatori. Il tutto coordinato da cinque adulti del gruppo Senior. Il tema era incentrato sulle tre virtù teologali, ossia la Fede, la Speranza e la Carità».

Il tema è stato presentato attraverso il racconto di cinque leggende, secondo lo slogan: “Risveglia la Speranza”. Nella proposta di Villa d’Adige, svoltasi da lunedì 21 agosto a sabato 9 settembre, i ragazzi coinvolti sono stati una cinquantina, seguiti da una ventina di animatori, anche in questo caso giovani, con la supervisione di quattro adulti Senior.

«Il tema svolto è stato quello di Encanto! – spiega il parroco –, un racconto che descrive l’esperienza della numerosa famiglia dei Madrigal, residente tra le montagne della Colombia». La storia, misteriosa, aveva lo scopo di far capire a ciascun ragazzo quanti e quali doni ogni persona porta con sé e l’importanza di far maturare queste doti. «L’aspetto ulteriormente significativo – conclude il parroco – è che abbiamo notato, sia tra i ragazzi che tra animatori e adulti, un lodevole travaso di idee, di collaborazione e di entusiasmo tra le due parrocchie, che fanno ben sperare per il futuro dell’unità pastorale».