"Gabanel": da villa confiscata alla mafia a ostello per giovani ciclisti
di ADRIANA VALLISARI
A Bussolengo un bene del malaffare trasformato in un progetto turistico-sociale ed educativo
di ADRIANA VALLISARI
Da villa del malaffare a ostello per ciclisti: a Bussolengo un bene confiscato alla criminalità organizzata è rifiorito in un progetto turistico-sociale ed educativo. È stato inaugurato la scorsa settimana il “Gabanel bike hostel”: 17 posti letto, 4 bagni, una lavanderia, ariosi spazi comuni e già una decina di cicloturisti italiani e europei che lo popolano in questi giorni, avendolo scelto come punto d’appoggio comodo alla ciclovia che porta a Lazise e alla pista Adige-Sole.
I lavori di recupero di questo immobile, di proprietà comunale dal 2000 e dato in gestione alla cooperativa sociale Hermete fino al 2036, sono iniziati nel 2018. Hanno visto il diretto coinvolgimento di una ventina di ragazzi con disagio sociale, dai 14 ai 20 anni; principalmente “Neet”, cioè giovani che non studiano e non lavorano, bloccati nel loro progetto di vita. Cimentarsi nel dar vita al sogno dell’ostello, affiancati dagli educatori di Hermete, li ha aiutati a sviluppare nuove competenze e soprattutto a riattivarsi. Gabanel infatti non è solo un bel progetto ricettivo: è un luogo di crescita, in cui si favorisce il protagonismo giovanile, si impara facendo e si stimola l’autoimprenditività. Per molti ragazzi della Valpolicella (e non solo) è diventato davvero “A place to be”, come recita la scritta all’ingresso della villa: un luogo, cioè, in cui stare ed essere sé stessi.
Il servizio completo è sul numero di Verona fedele del 29 maggio 2022.
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