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La pittura di Giotto nella Chiesa di San Pietro in Archivolto

Dal 20 aprile al 6 maggio, nell’ambito del Festival Biblico, approda in riva all’Adige la mostra itinerante Giotto. La Cappella degli Scrovegni. A tagliare il nastro sarà il curatore dell’evento, Roberto Filippetti, storico dell’arte ed esperto del maestro che influenzò generazioni di artisti

Parole chiave: Giotto (1), Festival Biblico (11), San Pietro in Archivolto (1)
La pittura di Giotto nella Chiesa di San Pietro in Archivolto
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Verona, 17 aprile 2018 – Immergersi nelle atmosfere della pittura del Trecento, in un incontro tra passato e nuove generazioni. È un’altra delle esperienze offerte dalla quattordicesima edizione del Festival Biblico.
L’articolato cartellone della rassegna dedicata alle Sacre scritture propone tra le sue anteprime, dal 20 aprile al 6 maggio, la mostra itinerante “Giotto. La Cappella degli Scrovegni”. A tagliare il nastro, venerdì 20 aprile alle ore 16 nella Chiesa di San Pietro in Archivolto, sarà lo storico dell’arte Roberto Filippetti, profondo conoscitore del maestro nato a Colle di Vespignano nei dintorni di Firenze, affiancato dal vicario alla Cultura della diocesi scaligera mons. Martino Signoretto.
Arte protagonista in riva all’Adige, con finalità educativa. L’edificio di piazza Duomo si trasformerà in piccolo museo dalla grande valenza didattica per accogliere una fedele riproduzione del capolavoro giottesco della Cappella degli Scrovegni di Padova. Ad occuparsi dell’accoglienza del pubblico con visite guidate gratuite saranno i volontari dell’associazione Rivela, promotrice dell’evento veronese, con gli studenti dell’istituto tecnico Marco Polo, dell’Educandato Agli Angeli, del liceo artistico Nani-Boccioni, del liceo Montanari. Giovani ciceroni che potranno sperimentarsi nell’organizzazione di una manifestazione culturale. A 750 dalla nascita, dunque, Giotto continua a fare scuola.
La mostra, prodotta da Itaca e curata da Filippetti, consente un incontro con il capolavoro del maestro fiorentino grazie a una riproduzione fotografica (in scala 1:4) delle pareti della cappella dopo i restauri del 2002 che hanno riportato gli affreschi all’antico splendore, rivelando la bellezza e la genialità della pittura giottesca che influenzò generazioni di artisti e mutò i canoni stilistici dell’arte italiana ed europea.
Piccola chiesa romanico-gotica dedicata a Santa Maria della Carità, è considerata un gioiello della pittura del Trecento italiano ed europeo. Fu affrescata da Giotto fra il 1303 e il 1305 su commissione di Enrico Scrovegni per accogliere lui stesso e i suoi discendenti dopo la morte.
Il ciclo pittorico è centrato sull’avvenimento di Dio che si fa uomo per aprire all’uomo la strada verso il suo personale destino di gloria. Sulle pareti della navata sono sviluppati tre temi principali, ciascuno in dodici episodi: la vita di Gioacchino e Anna, la vita di Maria fino all’Annunciazione; l’infanzia di Gesù e la vita pubblica; la passione, morte e risurrezione fino alla Pentecoste. Sullo zoccolo sono visibili le personificazioni delle sette virtù e dei sette opposti vizi che conducono rispettivamente al Paradiso e all’Inferno del grande Giudizio Universale dipinto sulla controfacciata.
Il volume-guida, curato da Filippetti, permette di cogliere la ricchezza di significati custoditi negli affreschi, che trovano espressione anche nel simbolismo dei colori e dei numeri, del bestiario e dell’erbario, negli intriganti giochi prospettici, nelle corrispondenze fra Antico e Nuovo Testamento.
La rassegna, nell’ambito del progetto “Giotto fa scuola”, è promossa da Centro culturale III Millennio, Regione Veneto, Ufficio scolastico regionale per il Veneto. Per il Festival Biblico di Verona l’organizzazione è curata da Rivela con il contributo di Banca di Verona – Credito Cooperativo di Cadidavid.

Fonte: Comunicato stampa
La pittura di Giotto nella Chiesa di San Pietro in Archivolto
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