A Veronetta c’è Ohana che aiuta i minori in difficoltà
di MARTA BICEGO
Volontari danno una mano per lo studio, la socialità, la crescita
di MARTA BICEGO
Ohana significa casa. Ed è nata proprio per far respirare aria di famiglia l’associazione di promozione sociale “Ohana”, con sede a Veronetta. Anime, mani e cuori di questa realtà sono una ventina di educatrici, tutte volontarie, che dedicano parte del loro tempo a stare accanto a ragazzi e ragazze residenti nel quartiere (e non solo). Per una merenda, un pomeriggio sui libri, una gita fuori città: azioni di tutti i giorni, che possono appartenere alla normalità di ognuno di noi, ma che normali non sono affatto in alcuni contesti familiari nei quali altre urgenze a cui pensare impegnano i genitori.
Ed è qui che intervengono le componenti della famiglia allargata di “Ohana” che, ogni giorno, aprono le porte all’accoglienza di una ventina di giovani di diverse età e provenienze sia culturali che geografiche: da chi frequenta la scuola primaria a chi invece è già iscritto alle superiori. Riconoscere i bisogni di ciascuno di questi ragazzi richiede una particolare attenzione e parecchia sensibilità, ma le socie fondatrici dell’associazione sono ben allenate: erano infatti colleghe nella comunità protetta di Casa Gabriella del Centro Aiuto Vita ospitata nello stesso edificio in cui adesso operano.
«Quando la comunità che dava ospitalità a mamme sole o in difficoltà ha chiuso le attività, abbiamo sentito l’esigenza di proseguire la nostra opera», esordisce Roberta Busti, presidente di “Ohana”. In realtà, l’associazione è nata alla fine del 2018 e inizialmente aveva come punto di riferimento il circolo Noi, nella parrocchia di San Nazaro a Verona; poi la Caritas diocesana ha messo a disposizione il pianterreno dell’edificio di Corticella Vetri, dove ci sono un accogliente salone, cucina e servizi, salette per colloqui e riunioni.
«Qui siamo riuscite a ricreare una dimensione più familiare. È un ambiente che sentiamo nostro, nel quale riusciamo a coltivare relazioni di fiducia con chi vive nel quartiere», interviene Silvana Zardini, coordinatrice del gruppo di volontarie. È un lavoro che richiede pazienza, impegno e risorse. Perché tra le mura di “Ohana” le declinazioni dell’accoglienza sono tantissime: l’affiancamento nei compiti per gli studenti che hanno difficoltà scolastiche attraverso un sostegno mirato; uscite didattiche, pensate per fasce d’età diverse, per visitare un museo o una nuova città; momenti di svago, come una serata a mangiare la pizza. E ancora progetti che, per esempio, la scorsa estate hanno portato i ragazzi a riflettere su tematiche quali l’ambiente o le emozioni.
Il calendario delle iniziative per il 2022 è altrettanto articolato di appuntamenti: sono in programma uscite didattiche ai musei, gite sulla neve e in malga; in parallelo, proseguono il supporto pomeridiano nei compiti e momenti di socialità per pranzare in compagnia e vedere un film. Ancora: sono previsti brevi corsi di scrittura e fumetto, di coro e teatro, di educazione all’affettività e sull’utilizzo consapevole delle nuove tecnologie. «Il nostro obiettivo è fornire strumenti culturali affinché questi ragazzi siano, un domani, cittadini sovrani, sull’esempio della scuola di don Lorenzo Milani», sottolinea Zardini.
La conoscenza, che stimola curiosità e permette di essere indipendenti nelle scelte, è la scintilla che può innescare percorsi virtuosi nelle giovani generazioni, in particolare in quei ragazzi che provengono da situazioni di svantaggio. «Vogliamo dare a questi ragazzi gli strumenti utili per stare nella società nel miglior modo possibile. Accogliamo persone differenti, creando un amalgama, in modo che imparino a vivere le diverse situazioni che potranno incontrare nel loro percorso di crescita», interviene Busti.
È un cammino impegnativo per una piccola realtà di volontariato che, con pazienza e determinazione, si sta facendo strada, da una parte, per consolidare i legami con le famiglie del quartiere, dall’altra parte per favorire sinergie con le istituzioni. «Per fare questo servono volontari motivati e soprattutto risorse – continua la presidente –. Dobbiamo ringraziare la Fondazione della comunità veronese e altre realtà che finora ci hanno supportato. Se avessimo altri fondi a disposizione, in particolare di privati, potremmo fare molto di più».
Nonostante le difficoltà nel portare avanti i progetti, a dare fiducia alle volontarie sono i risultati positivi raggiunti. Sono misurabili nei progressi visibili, giorno per giorno, in chi frequenta la casa: «I più piccoli dimostrano sempre tantissimo entusiasmo. I grandi faticano di più perché sono abituati a stare tutto il giorno davanti allo schermo del telefonino o nei centri commerciali. Per questo, contro la povertà di pensiero diffusa nella nostra società, vogliamo innescare la curiosità verso il bello. Vogliamo combattere le difficoltà culturali, perché attraverso la conoscenza potranno raggiungere un riscatto anche economico. Crediamo che, a partire dall’educazione, si dipani quel sottile filo che consentirà loro di essere cittadini migliori», conclude Busti.
Una battaglia impegnativa da portare avanti, si lascia sfuggire, ma vale la pena combatterla perché un domani diverso è possibile. Per sostenere l’associazione: Iban IT 77 I O2008 11708 000105470172. È possibile seguire le iniziative promosse sulle pagine Facebook (Ohana APS) e Instagram (@ohana_aps).
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