La grande opportunità e le piccole paure del 5G
La nuova rete di telecomunicazioni tra speranze e timori.
È pure tra le proposte contenute nel piano Colao presentato al Governo per rilanciare l’Italia: una rete 5G che ci porti nell’internet del futuro, e cioè nella telemedicina (operazioni chirurgiche a distanza!), nella guida autonoma dei veicoli e in tante altre applicazioni che faranno la differenza tra chi le avrà e chi no. Eppure non mancano i dubbi, i distinguo, le paure soprattutto. E cioè che l’infittirsi di antenne che deriverà da questa nuova rete di comunicazioni sia dannosa alla salute. Gli esperti dicono che no, non c’è alcun pericolo e lo spiegano con chiarezza. E se ci siamo fidati di loro nella pandemia, diventano invece bugiardi per il 5G? Ma la frittata rischia di farsi. Certi amministratori pubblici tentennano, nicchiano; altri rischiano di cavalcare le paure – seppur immotivate – per scopi non nobilissimi. E si rischia così il cortocircuito dei vaccini (salvano la vita ovunque, ucciderebbero in Italia) o la cattiva comunicazione degli Ogm, un progresso scientifico nelle coltivazioni spacciato per un mostro che chissà, potrebbe far male alla nostra salute.
Nelle pagine di Verona Fedele del 14 giugno 2020 che trovate in edicola e in parrocchia cerchiamo di fare chiarezza: ce n’è bisogno