E a gennaio l’influenza sarà un problema per tutti
Ecco i nuovi ceppi virali che affronteremo questo inverno. Sono 145mila le dosi di vaccino acquistate dall'Ulss 9 Scaligera
Il picco massimo è previsto per la quarta settimana di gennaio quando febbre alta e improvvisa, tosse, congestione e cefalea, mal di gola, dolori osteoarticolari e muscolari costringeranno a letto milioni di italiani. Sintomi che riconducono a una patologia precisa, l’influenza, generalmente provocata da virus che innescano infezioni di vario genere a carico delle vie respiratorie, coinvolgendo pertanto naso, bocca e polmoni. A sentire gli esperti che hanno studiato i ceppi virali – le nuove varianti dei virus H3N2 e H1N1 alle quali si sommano i due virus già noti dalle precedenti stagioni B/Colorado e A/Kansas – per capacità diffusiva e sintomi più acuti, quest’anno saremo a rischio di maggiori complicazioni. In risposta, una delle migliori armi per sfuggire al contagio ed evitare di diffondere l’epidemia è il vaccino.
Perciò, dal 6 novembre, i medici di medicina generale hanno dato il via alla vaccinazione antinfluenzale, facendo eco alle raccomandazioni che la Regione ha riassunto nella campagna “Proteggi chi ami. Vaccinati contro l’influenza”. «L’influenza rappresenta un problema molto importante per la sanità pubblica perché ogni anno, nella stagione epidemica sono coinvolte moltissime persone, anche in età lavorativa, con costi sociali legati alle assenze dal lavoro oltre a quelli derivanti dalla malattia stessa», premette il direttore sanitario dell’Ulss 9 Scaligera, Denise Signorelli. Pone subito l’accento sulle categorie a rischio, in particolare i bambini e gli anziani di età superiore o pari a 65 anni: soggetti ai quali la vaccinazione è offerta gratuitamente secondo le indicazioni fornite dal Ministero della Salute.
Raccomandazione che, dato il rischio di complicanze, si estende a persone affette da malattie croniche dell’apparato respiratorio e cardiocircolatorio, diabete mellito; altre patologie del metabolismo, renali ed epatiche, degli organi emopoietici ed emoglobinopatie, con carente produzione di anticorpi o immunosoppressione indotta da farmaci, sindromi da malassorbimento intestinale, patologie per cui sono programmati importanti interventi chirurgici.
La vaccinazione è gratuita per le donne che all’inizio della stagione epidemica sono nel secondo e terzo trimestre di gravidanza; i familiari che si prendono cura di pazienti ad alto rischio; i medici e il personale sanitario di assistenza; gli addetti ai servizi pubblici di primario interesse collettivo e il personale che per motivi di lavoro è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani; infine per i donatori di sangue. Una platea ampia che, rivolgendosi al medico di famiglia o al pediatra di riferimento per i più piccoli, può effettuare la vaccinazione in ambulatorio o recandosi nelle sedi dei punti vaccinali dei distretti 1-2, 3 e 4 dell’Ulss Scaligera a partire dal mese di dicembre.
Prescrizione alla mano, è possibile inoltre acquistare il vaccino antinfluenzale pure in farmacia a un prezzo compreso tra gli 8 e i 15 euro. «Sono 145.300 le dosi acquistate, in più rispetto alle circa 142mila somministrate nel corso della scorsa stagione», precisa Antonio Maggiolo, direttore del Servizio di igiene e sanità pubblica. Attraverso le farmacie, ha indicato invece Federfarma Verona, lo scorso anno sono state distribuite circa 30mila dosi di antinfluenzale; delle 25mila dosi messe a disposizione quest’anno, a ottobre ne sono state già vendute 5mila. Due sono le tipologie di vaccini disponibili, indica Maurizio Foroni, responsabile della profilassi delle malattie infettive: «Un vaccino quadrivalente, utilizzato per tutte le fasce d’età fino ai 74 anni. Per i soggetti di età pari o superiore a 75 anni viene proposto un vaccino trivalente adiuvato, più immunogeno, che può produrre cioè un maggior numero di anticorpi in quei soggetti che hanno un sistema immunitario più debole». La vaccinazione può essere effettuata entro i primi giorni di gennaio. Per ridurre la trasmissione del virus dell’influenza, assieme al vaccino, sono altrettanto fondamentali alcune misure di prevenzione: per esempio lavare spesso le mani; coprire la bocca e il naso quando si starnutisce o tossisce, servendosi preferibilmente di fazzoletti monouso.
Rimanere lontano dagli altri il più possibile, per evitare di trasmettere il virus: è buona regola, quindi, se si deve uscire di casa per andare dal medico, indossare una mascherina. Da bandire, infine, il “fai da te” nel somministrare (e somministrarsi) medicine: trattandosi di una malattia virale, l’assunzione di antibiotici è in genere inutile, se non controproducente. Sentito il parere del medico, e in assenza di complicazioni, non c’è fare altro che aspettare che la patologia segua il decorso naturale. Affidandosi allora ai consigli della nonna: letto, lana… e tanto riposo.
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