Una giornata particolare
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Quelle famiglie con tanti fratelli e sorelle: una fortuna che sembra in decadenza

Il 31 maggio la festa per quei nuclei numerosi ora quasi estinti

Parole chiave: La Festa dei fratelli (1), Siblings Day (1)
Quelle famiglie con tanti fratelli e sorelle: una fortuna che sembra in decadenza

“Se vuoi vedere un bambino felice, dagli un fratello. Se vuoi vedere un bambino molto felice, dagli un sacco di fratelli”. Così diceva Fernando Ribeiro de Castro, nato a Lisbona il 31 maggio 1952 e morto il 20 marzo 2014; fu una persona importante nel panorama sociale e politico della sua città, del Portogallo e con influenze nel continente europeo. Uomo generoso e fermo nelle sue convinzioni, a 40 anni abbandonò una ben avviata carriera nella marina militare per dedicarsi maggiormente alla famiglia. Non lasciò però l’impegno pubblico, dove portò tutte le sue passioni e competenze: diede così un forte contributo sia nella cura e valorizzazione del mare (con tutte le sue potenzialità, anche economiche) sia nell’attenzione alla famiglia. Spinto dalla fede e dalla passione per la dottrina sociale della Chiesa, nel 1999 insieme alla moglie fondò l’Associazione portoghese delle famiglie numerose. Rivelava infatti un doppio dramma: la bassa natalità e l’impossibilità per tante persone di avere un numero di figli secondo i loro desideri, perché osteggiati dall’ambiente culturale e dalle scelte politiche. In suo onore, proprio a partire dall’anno della sua morte, è stata promossa la Festa dei fratelli, che dal Portogallo prese piede in gran parte dell’Europa, anche grazie alla Confederazione europea delle famiglie numerose, di cui fu primo presidente. La data scelta è quella del 31 maggio, suo giorno di nascita e a cavallo tra il mese di maggio (dedicato a tutte le mamme e a tante occasioni familiari) e il 1° giugno, quando in molti Stati si celebra la Festa dei bambini. Il legame evidente è con la ricorrenza statunitense del Siblings Day (10 aprile), che utilizza un termine in cui sono accomunati sia fratelli che sorelle. A lanciarla nel 1995, fu Claudia Evart – terzogenita di una famiglia molto attiva di origine estone – che voleva in questo modo ricordare la prematura scomparsa di suo fratello Alan e di sua sorella Lisette. Grazie anche al coinvolgimento di molti politici (a partire dalla democratica Carolyn B. Maloney), ebbe velocemente grande successo ed è stata resa una festa ufficiale per decisione del Congresso degli Stati Uniti nel 2005. Sul sito della sua Fondazione, Claudia Evart spiega che “la Giornata dei fratelli segue lo spirito della festa della mamma e del papà, una celebrazione edificante che onora le persone che hanno contribuito al nostro sviluppo e che hanno plasmato i nostri valori, credenze e ideali”. Papa Francesco, nell’udienza generale di mercoledì 18 febbraio 2015 all’interno del cammino di catechesi sulla famiglia, disse che per vivere pienamente e veramente la libertà e l’uguaglianza occorre fare esperienza di fraternità, che si può vivere nella società civile e nelle comunità cristiane, ma che si impara solamente nella famiglia, da dove «si irradia come una promessa sull’intera società e sui rapporti tra i popoli». Quindi aggiunse: «Avere un fratello, una sorella che ti vuole bene è un’esperienza forte, impagabile, insostituibile».

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