Sotto il velo nulla di nuovo, ma piace
Squadra che vince non si cambia e così Rai Uno dopo i successi di Don Matteo, Che Dio ci aiuti e Un passo dal cielo si affida ancora una volta alla casa di produzione “Lux Vide” dei fratelli Bernabei per riuscire con La dama velata a vincere la guerra dell’auditel...
Squadra che vince non si cambia e così Rai Uno dopo i successi di Don Matteo, Che Dio ci aiuti e Un passo dal cielo si affida ancora una volta alla casa di produzione “Lux Vide” dei fratelli Bernabei per riuscire con La dama velata a vincere la guerra dell’auditel. Da così ottime premesse, anche questa volta la sfida è stata prontamente vinta, e la prima puntata messa in onda ha ottenuto quasi il 20% di share.
Trama del racconto girato in costume e ambientato nel Trentino di fine Ottocento, sono i buoni sentimenti come l’onestà dei semplici e la tenacia degli umili, avversati però da crudeltà e terribili segreti. A impedire che giunga presto la vittoria del bene sul male è quel velo che la dama protagonista pone sui suoi occhi per non essere riconosciuta dopo che, creduta morta, è tornata nel suo ambiente di vita per riaprire i conti con il proprio passato e così far trionfare l’amore e la giustizia. A interpretare la coppia protagonista sono stati chiamati due beniamini del pubblico: l’ex miss Italia e conduttrice televisiva Miriam Leone e un altro attore emergente, Lino Guanciale che, smesse le vesti del buono, ora interpreta il ruolo di un cattivo non contrario però a una possibile redenzione. Fanno da corona come comprimari Lucrezia Lante della Rovere, sempre nel ruolo di donna perfida e travagliata, e il giovane Andrea Bosca che anche qui come già in Raccontami dà volto a un giovane figlio di papà amante della bella vita. L’atmosfera assomiglia a quella di Elisa di Rivombrosa ma è meno passionale, più provinciale rispetto a Orgoglio, più semplice e meno raffinata rispetto a Downton Abbey.
I toni del melodramma sono messi in secondo piano e i diversi elementi del romanzo amoroso, del giallo e del mistero si amalgamano in modo gradevole, capaci di suscitare sempre nuove emozioni e diventare molla per dare interesse al seguito della storia. In questa fiction non vi è nulla di eccezionale, nulla d’inedito, neppure l’ambientazione già vista in Una buona stagione, e paradossalmente tutto questo rassicura, fidelizza e convince il telespettatore di avere in mano le sorti del racconto e di poterlo orientare secondo il finale desiderato.
Tramontata la stagione dei grandi teleromanzi, trasposizioni sceniche di capisaldi della letteratura, ora il pubblico adulto, se non anziano come quello che guarda Rai Uno, si accontenta di una piacevole e modesta dama velata. Occasione buona per evadere dalle fatiche quotidiane senza cascare, come nelle altre reti, nella girandola dei sentimenti urlati cui è stato tolto perfino il velo del pudore.