Dalla Spagna amori e thriller
La Spagna da qualche tempo esporta molti dei suoi migliori prodotti televisivi oltre i Pirenei. È arrivato così ora sugli schermi Mediaset Il sospetto, fiction sentimental-poliziesca con al centro del racconto la sparizione di una bambina nel giorno della sua prima comunione...
La Spagna da qualche tempo esporta molti dei suoi migliori prodotti televisivi oltre i Pirenei. È arrivato così ora sugli schermi Mediaset Il sospetto, fiction sentimental-poliziesca con al centro del racconto la sparizione di una bambina nel giorno della sua prima comunione. Due agenti sotto copertura arrivano perciò nel villaggio di residenza della piccola per incominciare le indagini non trovandosi però sempre in accordo con i loro colleghi della base operativa. L’ambiente dove sono stati inviati ad operare è segnato da segreti, mezze verità, sospetti che si presentano dietro ogni angolo.
La fiction pare una riedizione riveduta e corretta in base ai gusti attuali de I Segreti di Peyton Place, film e serie televisiva dove negli anni ‘50 del secolo scorso venivano messi alla berlina i vizi privati di una cittadina che invece pareva essere lo specchio delle più belle pubbliche virtù. Come nell’analogo prodotto iberico Il segreto, è più il non detto, il non visto ad avere un ruolo centrale rispetto a quanto si ascolta e si vede.
Il racconto che si snoda per otto puntate è un susseguirsi intricato di trame nascoste e figli segreti che contribuiscono a rendere più torbido il già fosco quadro iniziale. Naturalmente nessuno di tutti questi episodi è determinante per scoprire il colpevole di questo fatto di cronaca e il sospetto aleggia sempre più incombente su tutti. Ora che anche Una grande famiglia ha abbandonato il genere thriller, esso ricompare qui a dare mordente a una storia dove intrighi e amore non sono dosati in egual misura e a prevalere è nettamente il crimine rispetto al sentimento, tanto da mettere in bocca agli innamorati più che frasi intrise di passione dei freddi messaggi in codice con l’intento di coprire un misfatto. Lo stile allude all’andamento delle soap opera, dove per far progredire il numero di puntate occorre continuamente negare ciò che nell’episodio precedente era invece dato per novità assoluta. Gli interpeti, del tutto sconosciuti al pubblico italiano, si limitano a recitare di maniera un copione dove i personaggi mancano di una verosimile profondità psicologica.
Con l’estate alle porte Canale 5 non ha, dunque, voluto correre il rischio di sprecare un prodotto proprio, preferendo una fiction acquistata all’estero per raccogliere un possibile successo da prolungare, dato che la seconda serie è già in programmazione, o eventualmente incassando una sconfitta senza però perderci la faccia. Con il 13% di share raccolto sinora nessuna delle due ipotesi si è verificata, con il sospetto che proprio questo volessero i dirigenti di Cologno Monzese.