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Quei 65mila cittadini vittime di guerra

Nicola Labanca (a cura di)
Città sotto le bombe. Per una storia
delle vittime civili di guerra (1940-1945)
Edizioni Unicopli
Milano 2018
pagg. 263 - 20 euro

Quei 65mila cittadini vittime di guerra

Se la colonna sonora dell’ultimo libro di Lucarelli (Peccato mortale) è rappresentata dagli scoppi delle bombe sganciate nella Bologna del 1943 dove lavora il commissario De Luca, gli stessi boati diventano l’elemento portante del volume collettaneo curato dal professor Nicola Labanca, ordinario di Storia contemporanea all’Università di Siena, dedicato ai civili che persero la vita durante i bombardamenti della Seconda Guerra mondiale.
Una realtà, questa, che Verona aveva conosciuto già il 14 novembre 1915, quando 28 furono i morti del primo bombardamento aereo. Durante il secondo conflitto mondiale, anche perché centro nevralgico della Repubblica Sociale Italiana, quella scaligera divenne una delle città più colpite dai bombardamenti, con 11.627 unità abitative completamente distrutte e 8.347 gravemente danneggiate.
Sorte analoga subirono altre città italiane. Tre, in particolare, le realtà esaminate: Torino da Silvia Inaudi, Roma da Amedeo Osti Guerrazzi e Palermo da Salvatore Romeo. La scelta di queste tre città è dovuta alle diverse caratteristiche che il conflitto ha assunto in ognuna di esse. Il capoluogo piemontese è stato quello che ha sofferto per più tempo, colpito dal giugno del 1940 all’aprile del 1945, mentre Roma solo per undici mesi (dal luglio del 1943 al maggio del 1944), ma particolarmente acuti e cruenti. Per quel che riguarda Palermo, i bombardamenti si susseguirono dal giugno del 1940 all’agosto del 1943 ad opera dell’aeronautica francese, anglomericana e, da ultimo, di quelle tedesca e italiana.
Quel che emerge dalle 263 pagine che compongono il testo è la pesantezza dei bombardamenti: Torino ne subì 39, che causarono 2.069 morti e 2.695 feriti, oltre alla distruzione di 82.077 abitazioni private, tanto da far concludere a Silvia Inaudi che gli Alleati scelsero la città piemontese come il bersaglio preferito di un attacco continuo ed indiscriminato nei confronti della popolazione civile.
Il saggio si chiude con il contributo di Paolo Formiconi che fornisce il quadro complessivo della guerra aerea sull’Italia, iniziata l’11 giugno 1940, appena 24 ore dopo la dichiarazione di guerra alla Francia e alla Gran Bretagna.
Nel complesso, furono 64.345 le vittime civili italiane, un tema ancora poco esplorato dagli studiosi di storia militare e che questo volume ha il merito di affrontare anche in vista di successive ricerche riguardanti il coinvolgimento dei cittadini non in divisa nel corso della Seconda Guerra mondiale.

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