Conoscere Verona attraverso i colori
Katiuscia Lorenzini
Verona città fatata - itinerari
attraverso colori forme simboli
Cierre Edizioni
pagg. 268 - 18 euro
Uno sguardo alla città e al suo territorio con gli occhi del geologo, del musicista, del profeta, del letterato, del botanico, del filosofo. Questa è la proposta lanciata da Katiuscia Lorenzini, guida turistica e naturalistico-ambientale, nel suo Verona città fatata – itinerari attraverso colori forme simboli. Un libro che fa da guida e al tempo stesso, in maniera davvero piacevole e spensierata, sa “disorientare”, proponendo interpretazioni inusuali dell’architettura, della storia e della natura, e costringendo a rileggere con occhi nuovi la città e il suo territorio.
La pubblicazione è il frutto della curiosità verso mondi completamente diversi, che da anni l’autrice mette insieme per presentarli ai turisti durante le sue visite guidate. Il risultato è una riscoperta di monumenti e angoli di strade, alberi e pietre, musei e palazzi, con un’attenzione particolare al ruolo dei colori: viene infatti riproposta la teoria di Max Lüscher, psicologo svizzero che aveva studiato la relazione tra la propensione di una persona, in un determinato momento, verso un determinato colore, e il suo stato psicofisico. Scegliendo tra il rosso, il verde, il blu e il giallo, ogni persona potrà fare diversi itinerari nella città e in provincia, che di colori sono davvero piene, scoprendo luoghi sconosciuti, spesso, ma ricchi di fascino e magia. Ciascuno di noi potrà così scegliere di seguire il filo rosso, guardando la Domus Mercatorum, le mura di Cangrande o il ponte di Castelvecchio; il filo verde, colore che inonda lo sguardo sotto l’ombra degli alberi monumentali di Piazza Indipendenza e nei viali del Giardino Giusti; il filo blu, blu come il cielo dei dipinti della Libreria Sagramoso, ma anche del lago di Garda e dei monti intorno alla città; e infine il filo giallo, colore che domina nell’abside della chiesa di San Giovanni in Valle, ma che riconduce anche ai monti Lessini, il cui antico nome era, appunto, Luxinum, luogo di luce. Si tratta dunque di percorsi da fare e alternare, a seconda dell’umore. Sono itinerari arricchiti da innumerevoli curiosità, dove le tradizioni popolari si intersecano con lo studio di forme e di stili, e si riscoprono antiche ricette e luoghi segreti. Tra questi Lorenzini ama ricordare la fabbrica dei colori della famiglia Dolci, nel quartiere di Veronetta, una storica bottega dove le pietre si trasformano in colore, e diventano materia prima per i disegni e le decorazioni che hanno fatto guadagnare a Verona l’appellativo di Urbs picta.