Il Calciastorie
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Quei commentatori radiofonici che hanno una risposta per tutti

La lezione l’abbiamo imparata a scuola: se non sai, fingi. La scena muta ti condanna a un 3, come un onesto “non lo so”, mentre con una risposta raffazzonata il 5 non è un miraggio.

Parole chiave: Il Calciastorie (121), Calcio (136), Sport (139)

La lezione l’abbiamo imparata a scuola: se non sai, fingi. La scena muta ti condanna a un 3, come un onesto “non lo so”, mentre con una risposta raffazzonata il 5 non è un miraggio. Alcuni prof, poi, li porti dove vuoi: se ti chiedono Talete, puoi discorrere del metacarpo e neanche se ne accorgono. L’importante, appunto, è parlare.
La storia di oggi non è una sola. È la storia di due trasmissioni radiofoniche che ascolto di frequente, dopo il turno della Serie A: un campionato sempre più spezzatino, diluito dal venerdì al lunedì, ma che alla domenica pomeriggio quattro incontri in contemporanea li presenta. Io, che passo più tempo in auto che in casa, mi sintonizzo sul programma del post-partita. Può cambiare l’emittente ma non lo stile: c’è un commentatore (l’esperto, giornalista o ex calciatore) e un conduttore che gli passa le domande degli ascoltatori, a volte via messaggio e altre in diretta. Ogni tanto, per spezzare il ritmo, interviene un esperto di moviola e regolamenti. Il risultato è sempre molto gradevole. Chiama il tifoso del Lecce e il commentatore spiega che il terzino sinistro ha spinto poco sulla fascia sinistra, perché la squadra avversaria ha messo in difficoltà i salentini sugli esterni. Al fan della Juventus dice che l’inserimento di Higuain è stato controproducente, perché ha dato un punto di riferimento ai difensori dell’altra squadra, facendo svanire il fattore imprevedibilità. Al milanista ricorda che anche oggi Suso ha avuto la tendenza ad accentrarsi, in un gioco che non brilla per fantasia. Poi chiama accidentalmente anche un ultrà del Brescello e ha parole anche per lui: il trequartista oggi è stato impreciso, ma una rondine non fa primavera.
O il commentatore ha visto cinque partite davanti ad altrettanti televisori, rischiando seriamente lo strabismo. Oppure si è fatto passare qualche informazione dai vari giornalisti e mette insieme i pezzi, parlando di ciò che non ha visto. Ogni tanto («Scusi, come ha visto oggi Sbaraguzzi della Trivese United?») si arrende a un «mi spiace, non lo so». Altre volte invece azzarda: «Sbaraguzzi non si è inserito appieno nel nuovo modulo del mister». Ancora una volta il 3 è stato evitato. Come ai tempi della scuola.

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