In presenza oppure on line sempre e comunque W la scuola!
Viva la scuola! Un ambiente che ho amato e vissuto per quarant’anni, che ho visto cambiare costantemente e adattarsi ai tempi con una flessibilità straordinaria, al di fuori e al di là delle circolari ministeriali...
Viva la scuola! Un ambiente che ho amato e vissuto per quarant’anni, che ho visto cambiare costantemente e adattarsi ai tempi con una flessibilità straordinaria, al di fuori e al di là delle circolari ministeriali.
Una flessibilità che continua e che in questi tempi di Coronavirus, con tutte le limitazioni imposte, ha obbligato la scuola ad un’accelerazione straordinaria nell’adozione di nuovi metodi e strumenti di insegnamento. Non più la scuola tradizionalmente intesa, “in presenza”, nella classe fisica con la liturgia dell’appello, delle lezioni e delle verifiche, ma un rapporto nuovo costruito dagli stessi soggetti “da remoto”, nei luoghi più disparati collegati tra loro.
Una rivoluzione silenziosa destinata a modificare il rapporto tra docenti e allievi e in grado di rimettere in discussione il senso stesso dell’insegnare. Una rivoluzione che è stata fatta senza proclami da docenti che hanno uno straordinario senso della loro funzione e che dimostrano una capacità di usare in modo esperto le nuove tecnologie. Docenti che non hanno difficoltà a usare strumenti o ambienti digitali, utili alla didattica on line, che riescono a fare consulenza sulla gestione di classi virtuali e sulle lezioni da casa a colleghi che si affacciano a questa dimensione. Insomma, un passaggio storico di grande rilevanza nella gestione di lezioni, prove e restituzione di compiti di diversa tipologia: questionari on line, video-lezioni prodotte e caricate su YouTube a disposizione degli studenti nelle classi virtuali.
Molti docenti hanno imparato a tamburo battente a registrare la videolezione, a caricarla nel proprio canale YouTube per poi condividerla nella piattaforma Google Classroom con le proprie classi. Attraverso un ambiente web molti docenti inseriscono nelle videolezioni prodotte delle domande di diversa tipologia nei punti che ritengono fondamentali, a cui gli studenti dovranno rispondere durante la visione della videolezione e dalle cui risposte otterranno un punteggio finale. Il docente avrà modo di verificare chi ha risposto, in quanto tempo e che punteggio ha totalizzato.
Alla velocità della luce questo ambiente umano, al quale mi onoro di essere appartenuto, ha saputo fare un passo nel futuro per non far perdere ai ragazzi il filo del racconto, per stare in contatto, per essere “nel campo” di chi deve crescere e imparare, visto che l’obiettivo finale della scuola non cambia.
Fra poco, il 17 giugno l’esame di maturità, con le nuove modalità del maxi-colloquio da quaranta punti e i sessanta per il percorso nell’ultimo triennio, fissate dal Ministero, chiuderà un anno particolare per la scuola, l’anno zero della sua ripartenza con una nuova consapevolezza dei propri mezzi e delle proprie infinite potenzialità. Alla fine di tutto, lo speriamo ardentemente, si ritornerà in classe a sperimentare ancora quel contatto fisico che rende il tempo della scuola una stagione preziosa e irripetibile. E vogliamo pensare che sarà ancora una volta una classe dalla quale si può guardare al mondo intero.
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