Silenziosa forza di bene
Nel Messaggio per la Quaresima 2024 papa Francesco denuncia “un deficit di speranza” come causa dell’emergere di una quantità enorme di diseguaglianze e conflitti...
Nel Messaggio per la Quaresima 2024 papa Francesco denuncia “un deficit di speranza” come causa dell’emergere di una quantità enorme di diseguaglianze e conflitti proprio in un momento storico in cui l’umanità può basarsi su “livelli di sviluppo scientifico, tecnico, culturale, giuridico in grado di garantire a tutti la dignità”. Siamo pronti a lamentarci delle cose che non vanno, ma non siamo capaci di sognare un mondo nuovo.
Il tempo della Quaresima è proprio l’occasione per riscoprire “una chiamata vigorosa, quella alla libertà” e per scegliere di abbandonare i legami oppressivi. Tutto parte dal “voler vedere la realtà” e dall’ascoltare, come fa Dio all’inizio del libro dell’Esodo, “il grido di tanti fratelli e sorelle oppressi”. Se, e solo se, questo ci commuove, allora possiamo tornare a quella “fraternità che originariamente ci lega” e che abbiamo smarrito preferendo la “globalizzazione dell’indifferenza”. Si tratta di entrare nel deserto per trovare “nuovi criteri di giudizio e una comunità con cui inoltrarci su una strada mai percorsa”. Come per il popolo di Israele i nemici sono due: il Faraone e gli idoli. Il primo ha un dominio che ci opprime, ci rende esausti e insensibili, ci divide e ruba il futuro, ma ci attrae con la (finta) “sicurezza delle cose già viste, a discapito della libertà”; questo dominatore “spegne anche i sogni, ruba il cielo, fa sembrare immodificabile un mondo in cui la dignità è calpestata e i legami autentici sono negati. Riesce, cioè, a legare a sé”.
Gli idoli ci seducono con la menzogna del “potere tutto, essere riconosciuti da tutti, avere la meglio su tutti”. Il Papa ne parla come “una vecchia strada. Possiamo attaccarci così al denaro, a certi progetti, idee, obiettivi, alla nostra posizione, a una tradizione, persino ad alcune persone. Invece di muoverci, ci paralizzeranno. Invece di farci incontrare, ci contrapporranno”.
Dov’è la speranza? “Esiste però una nuova umanità, il popolo dei piccoli e degli umili che non hanno ceduto al fascino della menzogna. Mentre gli idoli rendono muti, ciechi, sordi, immobili quelli che li servono (Sal 114,4), i poveri di spirito sono subito aperti e pronti: una silenziosa forza di bene che cura e sostiene il mondo”.
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