Condiscepoli di Agostino
stampa

Tutti condiscepoli di un unico Maestro

Uno dei messaggi più frequenti negli interventi di Agostino, con il quale dà inizio anche al suo sedicesimo trattato sul Vangelo di Giovanni, è il rapporto che esiste tra discepoli di Cristo, che Agostino definisce condiscepoli, e Cristo...

Tutti condiscepoli di un unico Maestro

Uno dei messaggi più frequenti negli interventi di Agostino, con il quale dà inizio anche al suo sedicesimo trattato sul Vangelo di Giovanni, è il rapporto che esiste tra discepoli di Cristo, che Agostino definisce condiscepoli, e Cristo. Anche Agostino ha coscienza di essere un discepolo di Cristo e non un maestro dei discepoli. Di conseguenza si definisce sempre un “condiscepolo”. Ecco il contesto: ricordando l’incontro del giorno precedente, afferma di proseguirne le riflessioni. Certo, sentendosi anche lui un discepolo, non esita a precisare il fatto che quanto sta esponendo ai fedeli appartiene alla sua opinione, sia pur molto meditata. Di conseguenza, si dichiara pronto ad accogliere anche altre possibili interpretazioni dei suoi ascoltatori, in qualità di condiscepoli. Questo l’inizio del suo intervento: “Carissimi, accogliete la mia opinione, senza pregiudizi. Io sono disposto ad accogliere la vostra se ne avete una migliore della mia”. Davvero Agostino si sente un uomo libero. Sempre disposto a fare propria la scintilla di verità che provenisse da qualsiasi parte. E la ragione profonda di tale libertà sta nella coscienza di essere anche lui un discepolo dell’unico Maestro, che è il Signore Gesù. A tale riguardo ci offre uno dei suoi più formidabili aforismi che presento anzitutto nella traduzione in lingua italiana, ma che merita di essere risentito anche nella lingua originale: “Abbiamo tutti un solo Maestro e noi siamo condiscepoli in un’unica scuola” (“Magistrum enim unum omnes habemus et in una schola condiscipuli sumus”). Su questo aforisma si potrebbe strutturare un trattato di Cristologia. In riferimento al fatto di essere condiscepoli, Agostino precisa che Gesù ha trovato più discepoli in Samaria dove rimase solo pochi giorni, che non in Galilea: “In Samaria si fermò due giorni e credettero in Lui; stette parecchi giorni in Galilea e i galilei non credettero in Lui”. Agostino allarga l’orizzonte del discepolato: “A Cana di Galilea credettero in Lui i suoi discepoli”; ma evidenzia qualche un altro evento: “Nella stessa città c’era anche un ufficiale regio. Quello credette con tutta la sua famiglia, perché era stato annunciato il risanamento di suo figlio”. E ritornando ai samaritani: “In parecchi credettero alla sua parola”. A questo punto Agostino applica il testo ai presenti: “Noi siamo simili ai samaritani. Abbiamo ascoltato il Vangelo. Abbiamo creduto in Cristo. Non abbiamo visto nessun prodigio”. Questo, appunto, significa essere discepoli di Cristo, come comunità di condiscepoli.

Tutti i diritti riservati
Tutti condiscepoli di un unico Maestro
  • Attualmente 0 su 5 Stelle.
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
Votazione: 0/5 (0 somma dei voti)

Grazie per il tuo voto!

Hai già votato per questa pagina, puoi votarla solo una volta!

Il tuo voto è cambiato, grazie mille!

Log in o crea un account per votare questa pagina.

Non sei abilitato all'invio del commento.

Effettua il Login per poter inviare un commento