Il Battesimo necessario per la salvezza?

“Il Signore stesso afferma che il Battesimo è necessario per la salvezza” (CCC 1257). Come a dire che il Battesimo non è un optional. Se è vero quanto illustreremo nella successiva riflessione sugli effetti del Battesimo, non ci permetteremmo mai di svalutarne l’importanza: “La Chiesa non conosce altro mezzo all’infuori del Battesimo per assicurare l’ingresso nella beatitudine eterna” (ibidem). Certo non basta il rito sacramentale in sé, ma per la salvezza occorre la coerenza con i suoi contenuti.
Tuttavia, la Chiesa afferma che, collegati con la forza rigenerante del Battesimo, ci possono essere altri rivoli di salvezza, che dal Battesimo prendono vigore. È il caso del Battesimo di sangue, per esempio di un catecumeno ucciso a causa della sua fede, o del Battesimo di desiderio, per quanti sarebbero stati disposti al Battesimo. Queste forme di Battesimo “portano i frutti del battesimo, anche senza essere sacramento” (CCC 1258). Ancor più esplicitamente: “Ogni uomo che, pur ignorando il Vangelo di Cristo e la sua Chiesa, cerca la verità e compie la volontà di Dio come la conosce, può essere salvato. È lecito supporre che tali persone avrebbero desiderato esplicitamente il Battesimo, se ne avessero conosciuta la necessità” (CCC 1260). Un dato però va fatto osservare: chiunque accoglie il Battesimo, radice di tutti i sacramenti, ha a sua disposizione tutte le risorse spirituali che scaturiscono dal sacramento stesso. Di qui la consapevolezza che, anche agli effetti di un umanesimo di alto profilo, il Battesimo è un apice di risorse spirituali. Far giungere alla fede battesimale ogni uomo, che ne ha il diritto come ad un patrimonio che Dio nella sua volontà di salvezza gli ha riservato, è il compito dell’evangelizzazione!
E i bambini morti senza Battesimo? “La Chiesa non può che affidarli alla misericordia di Dio” (CCC 1261). Di conseguenza, poiché Dio vuole che tutti gli uomini siano salvi (cf 1Tm 2,4), sa Dio come metterli nella condizione di lasciarsi salvare. Liberamente. Dio dunque non lascia questi bambini nella situazione di “limbo”, che non fa parte degli articoli della fede cristiana. È giusto invece ricordare ai genitori cristiani che i loro figli hanno diritto al Battesimo come dono di assoluta gratuità da parte di Dio (cf CCC 1250). Proprio la loro fede, dopo il dono della vita, va trasmessa ai figli grazie al Battesimo che è il Sacramento della fede (cf CCC 1253).
Certo, la fede battesimale ha necessità di crescere, di svilupparsi. Ce lo ricorda la notte della veglia pasquale, quando con tutta la comunità cristiana si rinnovano le promesse battesimali (cf CCC 1254). Tanto è importante la crescita della fede battesimale che la Chiesa richiede la fede dei genitori, ma vuole che sia accompagnata, come garanzia di protezione e di crescita, anche dal padrino e dalla madrina (cf CCC 1255) come espressione della fede di un’intera comunità.
Una forma singolare di Battesimo è quella degli adulti che lo chiedono e vi si preparano adeguatamente con un percorso specifico chiamato il catecumenato, che abilita ad entrare progressivamente alla scuola di vita di Gesù, imparando il suo vangelo e impegnandosi a viverlo consapevolmente (cf CCC 1247-1248).