Quelli dell'ultimo banco
Arrivato finalmente al mare per le agognate vacanze, dopo un viaggio da "bollino rosso" riesco anche ad andare alla Messa. Mi siedo sui banchi, qualche volta fa bene anche a un prete partecipare come un "semplice" fedele, pregare con gli altri e ascoltare... Naturalmente mi metto nei primi banchi perché ho sempre visto con sofferenza quelli che si mettono in fondo. Dopo qualche istante si accomodano accanto a me tre signore del posto e mi chiedono di spostarmi un po'. Penso: "Che bello vedere le persone che vanno a Messa insieme". Ma dopo alcuni istanti incomincia un chiacchiericcio che francamente mi da fastidio. Le guardo, tossisco, dimostro la mia insofferenza... macché. Allora non volendo aprire una polemica mentre il parroco sta predicando dal pulpito, mi alzo e vado a prendere posto nell'ultimo banco, quello che fino ad ieri consideravo "maledetto". Ebbene: ho seguito la messa (quello che restava) magnificamente, in mezzo agli "ultimi". «Perciò cari fratelli e sorelle: quando andate in chiesa non importa dove prendete posto, va bene anche l'ultimo banco purché partecipiate con attenzione e con amore, senza distrarsi e senza distrarre». Amen.
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