C’è stato un momento, durante la partita di ieri sera tra l’Hellas e il Cittadella, in cui Maurizio Setti se l’è vista brutta. Si era sull’1 a 0 per i padovani, quando un giocatore del “suo” Hellas s’è involato verso la porta e ha scagliato una sassata sulla quale il portiere avversario sembrava battuto. È fatta? No, la palla si è stampata sul palo! E Setti ha ricominciato a respirare…
Non so, la modernità a volte ci mette di fronte ad eventi sconcertanti per chi come noi è cresciuto nel secolo scorso. Erano tempi in cui rubare in chiesa era considerato il non plus ultra delle bricconate che si potevano fare. Rubare nella casa del Signore, portare via qualcosa di sacro… Adesso si ruba soprattutto in chiesa, e non c’è oggetto lì contenuto che non sia appetito da mani ladresche. E il tutto sotto gli occhi di chi ha avuto così tanta pazienza da non incenerire nemmeno chi lo stava crocifiggendo...
Notate: quando leggete di grandi eventi mondani, di inaugurazioni, insomma di quei momenti in cui s’invitano personaggi e non persone, un tempo non mancavano mai il generale dei carabinieri, il cardinale, la firma del Corriere della Sera, la star televisiva o cinematografica. Oggi, uno chef. Rigorosamente chef, e non cuoco. Gente che l’ultima volta che ha cucinato un uovo è stato un milione di anni fa, troppo impegnati a presenziare di qua, premiare di là, mostrare come si dovrebbe cucinare un uovo o come si risolvono i problemi del mondo da un’altra parte. I nuovi maitre a penser.
Succede che la nostra tesina portata all’esame di Stato da giornalista, un milione d’anni fa, raccontava dei leghismi del Nordest quando qualcuno saliva pure sul campanile di San Marco. Raccontava la voglia di staccarsi dal resto d’Italia e, se proprio proprio, dal Sud e da Roma ladrona che attraversava le nostre terre. Adesso guardiamo le percentuali di voto conquistate dalla Lega salviniana in Puglia, in Abruzzo, in Ciociaria, perfino nelle isole. Sempre voglia di secessione è. Ma dall’Africa.
Greta, non venire mai più qui. Da quando sei venuta a dirci che il clima sta cambiando, il clima è cambiato. Ora gli orsi stanno tornando in letargo. Ci vorrebbe a questo punto un po’ di sano surriscaldamento globale per permetterci di chiudere i termosifoni, a pochi giorni dall’estate…
Noi amiamo il ciclismo. Siamo fan del Giro d’Italia. Vorremmo che ogni anno passasse dalle nostre parti. Dai, spingiamo per averlo anche il prossimo anno. Unico suggerimento: facciamolo passare per Sacra Famiglia e Porto San Pancrazio. Che sono bellissime, interessantissime e soprattutto hanno strade urgentemente bisognose di nuovo asfalto. Anche mezza provincia di Verona vorrebbe tanto vedere sia i ciclisti, sia strade riasfaltate
Ieri il capo della Lega, Matteo Salvini, ha scagliato i suoi fulmini contro chi ha permesso a uno straniero già espulso dai nostri confini di rimanere ancora qui, e di commettere una pazzia che è costata la vita a due persone. Un mancato dovere e una reprimenda che ha dunque come obiettivo chi guida il ministero dell’Interno, cioè il ministro Matteo Salvini...
Gli scienziati – quelli veri, quelli che studiano i cambiamenti climatici in modo scientifico – ci dicono che negli ultimi vent’anni il clima della Terra è sostanzialmente inalterato, in un periodo di riscaldamento che parte dai primi anni Settanta e che ha alzato le temperature di 0,9 gradi (prima, un trentennio molto più freddo). Lo fanno attraverso studi e pubblicazioni scientifiche che nessuno legge o studia. Gli agit prop e i “fate qualcosa” sostengono che da qui a pochi anni il pianeta si riscalderà globalmente di altri due gradi, e predicono sventure e apocalissi invocando modelli Agwt che ipotizzavano in questo ventennio un aumento globale della temperatura di 0,4 gradi che non c’è stato. Si agitano su palcoscenici mediatici di ampiezza planetaria che arrivano a tutti. E noi, a chi crediamo?
Lo so, è sempre la stessa minestra ma la rimettiamo nel piatto: è mai possibile che le riasfaltature delle strade – soprattutto di certi incroci fondamentali nella circolazione cittadina – debbano essere fatte di lunedì mattina alle 8 o di venerdì pomeriggio alle 17?
Allora, è successo che il ministro delle Finanze austriaco ha criticato il governo italiano tacciandolo di irresponsabilità, dopo che un suo ministro e leader (Salvini) aveva dichiarato che l’Italia, fosse per lui, potrebbe anche sforare il debito pubblico fino al 140% del suo Pil: insomma diverse decine di miliardi di euro in più dell’attuale livello di debito pubblico. Piccato, il nostro ministro dell’Economia, Giovanni Tria, ha risposto che “bisogna pensare prima di parlare”. Ma non si è capito a chi si rivolgesse…