Mattarella premia monsignor Pasotto per il suo apostolato
Ora l'amministratore apostolico del Caucaso dei Latini è ufficiale dell'Ordine della Stella d'Italia
«Nelle zone dove vi sono delle ingiustizie e queste situazioni perdurano nel tempo, bisogna avere il cuore largo. Sappiamo che sono difficoltà che non si risolvono in un attimo, tuttavia anche l’Europa non deve dimenticarle, perché non si sa dove e come questi processi vanno a finire». Con questa dichiarazione, rilasciata telefonicamente lo scorso giugno all’agenzia d’informazione Sir, monsignor Giuseppe Pasotto, amministratore apostolico del Caucaso dei Latini, ha lanciato dalla città di Tbilisi un appello all’Europa affinché non dimentichi la Georgia. Ovvero la nazione che dal 2008 non ha più relazioni diplomatiche con la Russia, da quando Mosca, riconoscendo unilateralmente l’indipendenza delle regioni dell’Abkhazia e dell’Ossezia del Sud, decise di mantenervi anche una propria presenza militare.
Negli stessi giorni in cui mons. Pasotto richiamava l’attenzione sulla realtà georgiana, a 3.300 chilometri di distanza, a Roma, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella firmava il decreto con cui conferiva proprio al prelato, nato a Bovolone il 6 luglio di 65 anni fa, l’onorificenza di Ufficiale dell’Ordine della Stella d’Italia. Il capo dello Stato e il prelato bovolonese si erano incontrati di persona a luglio del 2018 a Tbilisi, durante la visita in Georgia del presidente italiano.
Il riconoscimento concesso da Mattarella è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il 19 giugno scorso, suscitando soddisfazione nella cittadina della Bassa che ha dato i natali a Pasotto e con la quale, tuttora, il vescovo mantiene stretti rapporti. Pure lo scorso 13 maggio mons. Pasotto ha voluto partecipare alla processione votiva in onore della Madonna di Fatima che, ogni anno, dal 1945 si svolge per le vie del centro storico bovolonese. «Il forte impegno profuso da mons. Pasotto nel suo incarico ecclesiale lo ha notevolmente distinto, meritandone il plauso condiviso della comunità civile di Bovolone, che ne ha favorito la segnalazione», riferisce Anthony Manzo, segretario personale dell’arcivescovo di Campobasso-Bojano, mons. Giancarlo Maria Bregantini.
L’Ordine della Stella d’Italia è stato istituito con legge del 3 febbraio 2011 ed è un’onorificenza concessa dal presidente della Repubblica su proposta del ministro degli Affari esteri, in questo caso Enzo Moavero Milanesi, dopo aver sentito il Consiglio dell’Ordine. “Attraverso le modifiche introdotte dalla nuova legge”, riporta il sito ufficiale del Quirinale, “si vuole ricompensare quanti abbiano acquisito particolari benemerenze nella promozione dei rapporti di amicizia e di collaborazione tra l’Italia e gli altri Paesi”.
Quella di “Ufficiale” è la seconda delle cinque classi in cui è suddiviso l’Ordine della Stella d’Italia. L’assegnazione del riconoscimento a Pasotto è stata proposta dall’Associazione insigniti onorificenze cavalleresche (Aioc), il cui presidente nazionale è il veronese Sergio Bazerla. «Monsignor Pasotto ha acquisito particolari meriti avendo rafforzato durante i suoi lunghi anni di apostolato nella regione del Caucaso i rapporti tra il nostro Stato e i governi di quell’area europea, a cominciare da quello della Georgia», sottolinea Bazerla. La nomina è stata accolta positivamente a Bovolone, in primis dall’amministrazione comunale del sindaco Emilietto Mirandola; a diffondere la notizia dell’onorificenza è stato il consigliere Adriano Bissoli.
La cittadina non ha dimenticato l’impegno pastorale di mons. Pasotto, ordinato sacerdote il 12 maggio 1979 da mons. Lucas Moreira Neves dopo la formazione nel seminario della congregazione degli Stimmatini. Alla fine del 2015, difatti, l’ente locale del Basso veronese ha assegnato al presule la cittadinanza onoraria, conferendogli pure le “chiavi della città” nel 2016; a Bovolone vivono ancora i familiari del prelato. Lo scorso ottobre pure un altro Comune veronese, quello di Colognola ai Colli, attraverso il sindaco Claudio Carcereri de Prati ha assegnato a monsignor Pasotto la cittadinanza onoraria.
Pasotto partì per la Georgia nel 1993, dopo la dissoluzione dell’Unione Sovietica. Tre anni dopo il papa Giovanni Paolo II lo nominò amministratore apostolico del Caucaso dei Latini, assegnandogli un ruolo pastorale equivalente a quello di un vescovo per i cattolici di rito latino residenti nella Georgia, in Armenia e in Azerbaigian. Nel 1999 sempre san Giovanni Paolo II elesse il presule bovolonese vescovo titolare di Musti. La consacrazione episcopale avvenne il 6 gennaio del 2000 nella Basilica di San Pietro.
Nell’autunno del 2016 il vescovo Pasotto ha ricevuto papa Francesco durante il suo viaggio apostolico nel Caucaso: il terzo papa a fargli visita, dopo san Giovanni Paolo II e Benedetto XVI.
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