I cent'anni del Perseo che ricorda tutti i Caduti
di FABIO TOMELLERI
Ora in piazza Scipioni, un tempo di fronte alla parrocchiale
di FABIO TOMELLERI
Ha cento anni, ma non li dimostra. A dire il vero la statua del Perseo, il monumento ai Caduti che caratterizza piazza Scipioni a Bovolone, è talmente entrato nell’immaginario collettivo della cittadina del mobile che sembra essere lì da sempre, al pari del Palazzo Vescovile, attuale sede municipale, che sta alle sue spalle.
Eppure la statua bronzea che rappresenta allegoricamente Perseo con la testa di Medusa nella mano, non è sempre stata nel grande piazzale antistante il Comune. Fu trasportata lì nel 1987, in occasione della riqualificazione di quest’area del centro. Nei 65 anni precedenti, invece, il monumento aveva fatto bella mostra di sé nella centralissima piazza Vittorio Emanuele, di fronte alla chiesa parrocchiale, da dove fu tolto poiché lo spazio urbano si era trasformato nel corso dei decenni in un incrocio trafficato.
Quest’anno, dunque, il “Perseo” compie 100 anni. Dieci decadi sono difatti passate da quando l’effigie, opera dello scultore bovolonese Francesco Modena, fu solennemente inaugurata per celebrare i soldati morti durante la Prima Guerra mondiale a cui furono aggiunti, poco più di un ventennio dopo, quelli del secondo conflitto globale. Per celebrare il primo secolo di vita di questo monumento, divenuto il simbolo della cittadina bovolonese, il Comune, in collaborazione con altre realtà, come l’associazione culturale Mario Salazzari di Verona, ha organizzato un ciclo di appuntamenti, dal 27 ottobre al 19 novembre, durante i quali non si ripercorrerà soltanto la storia della principale effigie commemorativa cittadina, ma verranno pure riscoperti altri artisti che hanno operato nel territorio bovolonese. Come Pietro Bordini, autore del busto dedicato a Garibaldi che si trova in piazza della Costituzione, davanti a Palazzo Corte Salvi. Il primo appuntamento, svoltosi giovedì 27 ottobre nell’auditorium comunale, parlava de “Il busto a Garibaldi di Pietro Bordini a 140 anni dall’inaugurazione”.
Le iniziative del centenario del Perseo entreranno nel vivo sabato 19 novembre con una serie di appuntamenti. Alle 10, nell’auditorium comunale accanto alla biblioteca civica, verrà presentato l’opuscolo I 100 anni del Perseo a Bovolone. Tale pubblicazione è stata curata dall’associazione Salazzari con il contributo dell’assessorato alla Cultura. A seguire, ci sarà la conferenza dal titolo “Francesco Modena e l’arte della scultura”. Alle 11, nelle adiacenti “Cantine del vescovo” verrà inaugurata la mostra fotografica e artistica “Perseo 100”, dedicata al primo secolo di vita del monumento ai caduti bovolonesi. L’esposizione sarà visitabile durante gli orari di apertura delle Cantine fino a lunedì 21 novembre e sarà curata dai gruppi Centro studi e ricerche, arti visive, LiberArt e dalla stessa associazione Salazzari. Giovedì 1° dicembre, infine, il ciclo di incontri si concluderà alle 20.45, in auditorium, con la conferenza dedicata ad altri due artisti legati a filo doppio con Bovolone: Armando ed Egisto Zago, autori di molteplici sculture e monumenti funerari. Armando Zago, in particolare, nacque nel 1879 a Bovolone e morì in Brasile nel 1952. Suo nipote Egisto nacque nella città della Bassa nel 1884 e concluse la sua vita a Verona nel 1960. Sue opere sono presenti nel Cimitero monumentale del capoluogo scaligero.
Per quel che concerne il Perseo scolpito da Francesco Modena, lo storico Piergiorgio De Guidi, nel volume Diario di un paese di campagna, ha rievocato attraverso i documenti dell’epoca i momenti salienti dell’inaugurazione del monumento bovolonese. In particolare De Guidi ha ritrovato il programma della cerimonia inaugurale di quel 19 novembre ’22. Tutto iniziò alle 9 con la riunione sul piazzale delle scuole elementari dei partecipanti. Un lungo corteo quindi raggiunse la chiesa parrocchiale, dove si svolse la Messa cantata in suffragio dei caduti di guerra. Il “taglio del nastro” avvenne alle 10.30, mentre alle 11 il dott. Bettini-Schettini di Rovereto, mutilato e decorato di guerra, tenne l’orazione ufficiale, a cui seguì, alla sera, il concerto della fanfara del Settantanovesimo fanteria. Sempre in quella mattinata, prima dello scoprimento della statua, per dare maggior solennità all’evento venne allestita su un catafalco una bara simbolicamente vuota, rappresentante tutti i soldati caduti durante la Grande Guerra, che fu benedetta dal parroco don Lugoboni. Alto otto metri, il monumento venne realizzato in bronzo, per quel che riguarda la statua di Perseo che tiene in mano la testa di Medusa. Il basamento, invece, fu costruito in marmo dalla Cooperativa marmisti di Sant’Ambrogio di Valpolicella.
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