Il sogno di don Bruno sarà presto realtà
di ILARIA BAZERLA
In progetto nuovi e accoglienti spazi a disposizione della comunità-alloggio "La nostra casa"
di ILARIA BAZERLA
Una storia che dura da più di quarant’anni quella de “La nostra casa”, fondata da don Bruno Pozzetti a Peschiera del Garda, nel 1981. Un’avventura che sta proseguendo a gonfie vele con l’ampliamento della sede, i cui lavori sono iniziati nel dicembre del 2021 in località Corte Palazzo, dove a San Benedetto di Lugana ha sede la comunità-alloggio e vivono una decina di persone con disabilità psicofisica medio-grave e grave, il centro diurno e un appartamento protetto che accoglie persone disabili che tuttavia posseggono una buona autonomia. In questi sette mesi gli interventi hanno interessato l’ala est della struttura, a partire dalla demolizione di quel che restava di un rustico.
Il cantiere è stato benedetto con una cerimonia che è stata l’occasione per presentare ufficialmente l’intero progetto di ampliamento. Erano presenti i familiari degli ospiti, gli amici dell’associazione, i volontari e naturalmente i rappresentanti delle istituzioni: il sindaco di Castelnuovo del Garda Giovanni Dal Cero con l’assessore Marilinda Berto, il sindaco di Lazise Luca Sebastiano, l’assessore di Peschiera Daniela Florio e il consigliere regionale Filippo Rigo. Il nuovo edificio che nascerà (che sorge su un terreno di proprietà della parrocchia di San Benedetto concesso all’associazione già nei primi mesi dalla sua fondazione) sarà collegato alla preesistente sede della comunità-alloggio ed è stato già battezzato “Il sogno di don Bruno”, nome inciso anche sulla targa che è stata apposta vicino alla porta d’ingresso della struttura proprio durante la giornata di presentazione del progetto.
I lavori dovrebbero concludersi nella primavera-estate nel prossimo anno. «Stiamo organizzando degli eventi distribuiti durante l’estate – spiega Luca Tartarotti, attuale presidente de La nostra casa – per finanziare i lavori, ma soprattutto per ricollegarci al tessuto sociale e alle associazioni del territorio. Il rapporto con le varie realtà che operano nella zona è stato da sempre un forte contributo alla longevità della nostra realtà e nel corso del tempo ci ha consentito di fare molto per i nostri utenti. Con la pandemia abbiamo dovuto mettere i remi in barca per molto tempo, ma ora dobbiamo ricominciare a remare in compagnia. Per questo il 10 luglio faremo una messa all’aperto per ricordare l’anniversario della scomparsa del nostro fondatore don Bruno; stiamo organizzando un concerto con la banda di Peschiera, forse uno spettacolo teatrale».
Insomma, una comunità che sta riprendendo a vivere dopo l’isolamento forzato della pandemia e che si allarga fisicamente, con questi lavori di ampliamento edilizio che furono pensati e fortemente voluti già da don Pozzetti, mancato nel 2017. «Il suo obiettivo – spiegano dall’associazione – era quello di unire a Corte Palazzo la casa famiglia San Benedetto, ovvero il secondo centro residenziale per persone disabili, oggi collocato nella vicina via Colombo e di contribuire ad offrire nuovi e adeguati servizi socio-sanitari e di solidarietà, gestiti con gli operatori della collegata Fondazione Corte Palazzo, in collaborazione con la locale Azienda Ulss 9». La superficie totale dei piani che verranno realizzati sarà pari a 2.614 metri quadrati e verrà installato un ascensore, idoneo anche per barelle, che collega tutti i piani dell’ala ristrutturata.
Il nuovo edificio inoltre sarà dotato di un piano interrato con affaccio in un cortile già esistente. Ci sarà posto per locali di accoglienza, sostegno, consulenza, servizi, consegna di pacchi alimentari e vestiario pulito per persone in disagio sociale ed economico con servizi igienici, spogliatoi e docce; magazzini, uffici per l’ascolto e una nuova lavanderia e stireria, senza contare due sale polifunzionali, una cappella e nuovi spazi per la comunità-alloggio. «Tutti i servizi che offriamo già – spiega Tartarotti – sono già inseriti nei piani di zona dell’Ulss 9 Scaligera, ma con questi lavori di rinnovamento possiamo offrirli a un numero maggiore di persone». Servizi, ha spiegato il presidente dell’associazione, realizzati in collaborazione con l’Ulss 9 e pensati per rispondere alle famiglie delle persone con disabilità per il “dopo di noi”.
Il cantiere sta procedendo spedito anche grazie ai risparmi accantonati negli anni da don Bruno per questo scopo. Inevitabile, però, la preoccupazione per l’impennata dei costi dei materiali edili, che ha fatto lievitare il preventivo di spesa. Da qui il rinnovato appello per allargare la platea dei benefattori che finora non hanno fatto mancare il sostegno all’associazione e alle sue opere.
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