Bosco Chiesanuova. Una nuova ambulanza per l'alta Lessinia
Uno squillo di sirena ha salutato l’arrivo a Bosco Chiesanuova della nuova ambulanza della Croce Verde Lessinia. Entrerà in servizio a dicembre, col nome in codice Victor 63, per i 70 volontari della sezione con sede operativa a Cerro Veronese.
Uno squillo di sirena ha salutato l’arrivo a Bosco Chiesanuova della nuova ambulanza della Croce Verde Lessinia. Entrerà in servizio a dicembre, col nome in codice Victor 63, per i 70 volontari (di cui 27 autisti abilitati all’uso del defibrillatore) della sezione con sede operativa a Cerro Veronese.
È da questo Comune che i croceverdini raggiungono Bosco, Erbezzo, Roverè, Velo, San Rocco di Piegara, San Mauro di Saline e zone confinanti: luoghi lontani dalle strutture ospedaliere che necessitano di interventi tempestivi. Anche per rispondere a tali esigenze, nel 2016 è stata avviata una raccolta fondi che ha coinvolto l’intera montagna. L’acquisto dell’autolettiga è infatti frutto della generosità della popolazione, delle realtà imprenditoriali, delle associazioni di volontariato e delle amministrazioni del territorio.
«Siamo qui a raccontare la storia di volontari che donano se stessi e il loro tempo libero, sottraendolo a famiglia e affetti. Lo fanno per portare soccorso laddove c’è un’espressione di dolore: hanno la mano aperta, sono dei donatori», ha detto Walter Fabbri, presidente della onlus Amici di Croce Verde Verona, nel corso della cerimonia di inaugurazione del mezzo, che si è svolta lo scorso 25 novembre nella piazza della chiesa. «Queste mani aperte sono andate alla ricerca di altre mani aperte – ha proseguito –, creando un circolo di solidarietà. Questo è stato il grande miracolo avvenuto».
La onlus ha acquistato e allestito la Victor 63 per consegnarne le chiavi alla vicepresidente della Croce Verde, Stefania Ceriani, che a sua volta le ha affidate ai croceverdini della sezione lessinica. Passaggio salutato con entusiasmo dai numerosi volontari presenti e con soddisfazione dai donatori e dai rappresentanti delle amministrazioni comunali di Bosco, Cerro, Roverè ed Erbezzo affiancati da Elisa De Berti, assessore regionale ai Servizi pubblici, e da Matteo Pressi, consigliere provinciale ai trasporti. Erano inoltre presenti il comandante dei volontari, Antonio Buonocore, e don Lucio Benedetti, parroco di Bosco, che ha impartito la sua benedizione sulla nuova autolettiga.
«Un mezzo ottimale per le esigenze morfologiche della Lessinia, come la trazione integrale e spazi di ingombro ridotti, per rendere più agile e sicuro il trasporto stradale», ha spiegato il responsabile della sezione della Lessinia, Sebastiano Ciro Nardella. «Il territorio esige mezzi duraturi e resistenti, ma egualmente veloci, nei lunghi tragitti necessari per portare i pazienti soccorsi agli ospedali cittadini. Operazioni che gravano sull’usura del mezzo, dovendo percorrere sino a un centinaio di chilometri a trasporto. Con interventi che durano in media un’ora e mezza o più, in caso di chiamate ai rifugi montani, su strade sterrate d’estate e innevate d’inverno». Nello scegliere mezzo e allestimento si è attinto da dotazioni all’avanguardia: «In particolare un monitor multi-paramedico che offre la massima prestazione nel monitorare i pazienti e assicurare le migliori condizioni all’affido dell’assistito al personale ospedaliero».
Non è stato casuale nemmeno il luogo del taglio del nastro: la sezione della Lessinia, tra le prime sedi periferiche dell’ente, fu fondata a Bosco nel 1981 su iniziativa del dott. Bruno Scandola, all’epoca giovane medico che operò al pronto soccorso di Borgo Roma ed ebbe l’intuizione di istituire la Croce Verde per fornire assistenza immediata e trasporto dei casi gravi alle strutture ospedaliere. Storia che prosegue: i volontari della Croce Verde Lessinia sono operativi ogni sera dell’anno, e 24 ore su 24 nei weekend, festività comprese; effettuano in media 300 interventi di emergenza l’anno, ai quali si somma la presenza a numerose manifestazioni pubbliche territoriali.
Roberta Brunelli