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"12 Ceste" e centro di ascolto in prima linea per aiutare

di ILARIA BAZERLA

Dalla galassia Caritas la controffensiva contro la pandemia anche sul lago di Garda

Parole chiave: Caritas (60), Centro di ascolto (1), Emporio della solidarietà (6), Covid-19 (90), Sociale (19), Povertà (38), Bardolino (13), Garda (16), Lago di Garda (15), Volontariato (88), Chiesa (186)
"12 Ceste" e centro di ascolto in prima linea per aiutare

di ILARIA BAZERLA

Lo sappiamo, la pandemia e la crisi economica che ne è conseguita stanno mietendo vittime, soprattutto in quella fascia di popolazione che già prima del Covid-19 si trovava a dover lottare per arrivare a sbarcare il lunario. Il settore turistico sta soffrendo in modo particolare e sul lago di Garda questo stato di cose comincia a farsi sentire.

Non sono tanto i grossi proprietari a sentire maggiormente la crisi, ma quelle famiglie – straniere, ma anche italiane – che sui nove mesi da dipendenti stagionali basavano tutto il loro introito annuale e che oggi si ritrovano a casa, senza sapere quando, come e soprattutto se saranno riassunti.

Ecco che, in una situazione quanto mai appesa a un filo, l’azione della Caritas si fa ancora più fondamentale e importante. L’emporio della solidarietà “12 Ceste” a Bardolino e il centro di ascolto a Garda in questi mesi sono le due aree maggiormente frequentate dalle famiglie e dai soggetti più fragili sotto il profilo economico-finanziario e occupazionale. 

«La crisi pandemica sta ampliando notevolmente le richieste di aiuto e di assistenza – fa sapere Sergio Marchi, coordinatore dell’emporio – tant’è vero che i nostri locali, ubicati presso l’area canonicale della chiesa parrocchiale di Bardolino, hanno ampliato orari e giornate distributive. Il lunedì dalle 9.30 alle 11.30; il mercoledì e il venerdì dalle 15 alle 18. Al momento, stiamo aiutando ben 174 nuclei familiari e quindi abbiamo un collegamento di circa 600 persone che usufruiscono degli alimenti e accessori per l’igiene presenti all’emporio». 

Negli empori Caritas non circola denaro, ma gli alimenti hanno un valore in punti che vengono stabiliti per ogni soggetto dal centro di ascolto di Garda che, attraverso la conoscenza di ogni richiedente e della sua situazione, assegna un carnet di punti che consentono di approvvigionarsi.

«Monitoriamo le situazioni di disagio e marginalità che sono presenti sul nostro territorio con il centro di ascolto di Garda – spiega Adolfo Vallata, anima della Caritas lacustre e veronese – in modo che gli aiuti recati siano sempre ben indirizzati. Oggi è più che mai necessario, stante il perdurare della crisi occupazione legata alla pandemia». 

Sono sei i Comuni che gravitano attorno al “12 Ceste” e al centro di ascolto di Garda: Bardolino, Lazise, Torri, Costermano, San Zeno di Montagna e appunto Garda, «ma ci arrivano richieste anche da Cavaion – prosegue Vallata –. Con noi lavorano anche le parrocchie, il Centro aiuto vita e l’associazione Opero Silente. Ormai siamo ad una situazione capovolta rispetto al passato, in quanto oltre il 60 per cento dei richiedenti non è straniero, bensì italiano stante la mancanza di lavoro e il sussidio retributivo legato a contratti temporanei o stagionali. E siamo sempre più in costante richiesta di mezzi per aiutarli».

«Con il Banco alimentare – sottolinea Marchi – ogni mese noi preleviamo 26 quintali di prodotti alimentari. Da poco abbiamo attivato una convenzione con l’Aia per la cessione di prodotti in vassoio di pollo e tacchino. Siamo una ventina di volontari che ci dedichiamo costantemente al servizio presso l’emporio. Un lavoro importante che non vogliamo assolutamente far cadere, per il bene di questa gente».

In questi giorni, la Caritas interparrocchiale di Garda con la collaborazione della Caritas diocesana sta distribuendo in tutte le 12 parrocchie del basso lago un pieghevole che spiega le funzioni dell’emporio della solidarietà e le necessità collegate.

«Si vuole essere una ulteriore iniziativa per far conoscere sia la nostra opera che le necessità che incontriamo – conclude Marchi – nella speranza di un nuovo contributo propositivo perché si possa avere maggiore forza ed incisività per far fronte alle necessità sempre maggiori che questo momento storico ci sta presentando».

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