Un saluto colmo di gratitudine a mons. Osvaldo Checchini

di FRANCESCA GARDENATO

Un lungo applauso finale, tanta commozione da parte di tutti e numerose foto ricordo. Lonato del Garda ha salutato la scorsa domenica, 16 ottobre, il suo parroco mons. Osvaldo Checchini, dopo nove anni di servizio.
Era arrivato dalla parrocchia di Povegliano Veronese nel 2013 ed è stato affiancato in questi anni di impegno pastorale da don Matteo Selmo che rimane alla guida della comunità, in attesa di essere raggiunto dai “colleghi” don Alessandro Turrina e don Damiano Fiorio. I due nuovi parroci faranno il loro ingresso a Lonato e Campagna sabato 29 ottobre alle 18.30, nella basilica di San Giovanni Battista. La stessa che era gremita la scorsa domenica per il saluto a don Osvaldo: celebrazione molto partecipata, animata dai cori uniti di Lonato e Campagna e dalla banda cittadina, con la presenza di tutte le associazioni locali, rappresentate sul presbiterio dai vari labari.
L’amministrazione comunale, con il sindaco Roberto Tardani e la giunta in prima fila, le forze dell’ordine e molti parrocchiani hanno voluto essere presenti alla Messa di congedo dell’amato don Osvaldo. Commosso il saluto del consiglio pastorale a cui è seguita, al termine della concelebrazione eucaristica, la consegna di alcuni doni: una bicicletta elettrica, vista la passione del parroco per la due-ruote; un ipad e un proiettore per la catechesi nella comunità di Rizza, che lo attende per la prima Messa sabato 22 ottobre alle 18.30.
Emozionato anche don Matteo, che in questi nove anni ha lavorato fianco a fianco con lui. «Come ci ha insegnato papa Francesco, tre parole. Grazie, per essermi stato padre, fratello e cuoco. Scusa, se ti ho deluso alcune volte. E permesso, per ciò che mi hai insegnato e che abbiamo condiviso e da cui continuerò ad attingere». Originario di Caselle di Sommacampagna, classe 1951, mons. Checchini è stato ordinato sacerdote nel 1977 e dopo alcuni anni come curato a Caprino e nella parrocchia di San Giacomo Maggiore in borgo Roma e, contemporaneamente, gli studi universitari in Pedagogia, è stato per quattordici anni educatore e insegnante presso il Seminario minore e delegato dell’Opera Vocazioni Ecclesiastiche (Ove). Poi dal 1997 è tornato come parroco alla periferia di Verona, nelle parrocchie di Gesù Divino Lavoratore e San Matteo fino al 2002. Quindi a San Giovanni Lupatoto fino al 2005, poi a Sant’Anna e San Marco dei Boschi fino al 2007, a Povegliano fino al 2013, infine a Lonato del Garda.
Una parrocchia molto estesa quella lonatese e comprendente varie frazioni: San Martino, Malocco, Sedena, San Tommaso e Campagna (di quest’ultima è stato amministratore parrocchiale negli ultimi due anni). «Ho chiesto io al Vescovo di poter andare in una parrocchia più piccola – ha detto mons. Checchini – ma chiaramente mi spiace molto lasciare Lonato per le persone, per il territorio, per la storia e per l’arte di questi luoghi. Avendo insegnato Storia per diversi anni, qui ho trovato tanto materiale interessante. Sono grato verso tutti i parrocchiani, sono stati anni belli, preziosi». Oggi c’è ampio spazio per la gratitudine: «Il primo grazie va al Signore che mi ha portato a Lonato. Il secondo a don Matteo che una notte mi ha preso per i capelli e salvato la vita. Ci vogliamo bene, ha capito e compatito a volte la mia lentezza. Mi ha spronato e costretto a non ripetermi, grazie al suo coraggio e al suo spirito intraprendente. Grazie a don Tarcisio (Soldà, collaboratore parrocchiale dal 2018, ndr) che è stato un dono e alla Comunità missionaria di Villaregia: abbiamo fatto un bel cammino insieme. Grazie di cuore al sindaco e all’amministrazione comunale: abbiamo lavorato insieme per il bene di tutti i lonatesi. Ho visto tante lacrime, ma anche sorrisi, e il beato Carlo Acutis dice che “il sorriso viene da Dio”». La festa di saluto è proseguita col pranzo presso l’Oratorio estivo di Campagna.