S. Teresa di Tombetta. Ordinazione presbiterale e prima Messa di fra’ Iacopo Iadarola

Davanti a sé, una carriera da giornalista già annunciata. Accanto, una giovane fidanzata con cui mettere su famiglia. A soli 25 anni, Iacopo Iadarola, oggi fra’ Iacopo di Maria Bambina, aveva più o meno tutto ciò che un ragazzo della sua età potesse desiderare. Comprese occasioni di svago e spensieratezza (o almeno così credeva). Ma sono proprio questi punti fermi a diventare il banco di prova della sua fede, e a scardinarne ogni certezza. L’irrequietezza della gioventù che, pur essendo credente, lo teneva lontano da ogni forma di impegno – soprattutto spirituale –, i dubbi su quella tanto desiderata relazione sentimentale, il primo scontro con l’esperienza e la potenza del dolore, causato dalla rottura con l’innamorata, lo conducono dove non avrebbe mai immaginato: su un cammino di conversione autentica. Ad aprirgli il varco è Maria. Più precisamente, un dipinto raffaelliano a soggetto mariano, la Madonna della seggiola. «Nel vedere questo capolavoro mi incantai, e rimasi impressionato da un preciso particolare, il dito di Maria, che era identico a quello della mia ex ragazza», confida fra Iacopo, classe 1982, a pochi giorni dalla tanto desiderata ordinazione sacerdotale, che si terrà sabato 19 settembre, alle 16.30, nella basilica di Santa Teresa del Bambin Gesù, a Tombetta. «Leggendo la storia del quadro rimasi ancora più sorpreso, perché appresi che l’autore si era ispirato proprio a una contadina del mio paese, Velletri». Coincidenze o segni? Fu presto detto. «Cominciai a pregare e fui inondato da una gioia inaspettata». L’ardore di questo nuovo “sentimento”, «mi portò a volerne sapere sempre di più. Iniziai a frequentare la chiesa più assiduamente, finché tra le mani non mi capitò La notte oscura di san Giovanni della Croce». Un vero faro nella sua notte ancora buia, dove da un lato si alimentava la fiamma della vocazione, dall’altro aleggiava l’ombra della disperazione, dovuta sia alla perdita della fidanzata, alla quale il giovane di Velletri si sentiva comunque molto legato, sia al venire meno di tutte le sicurezze che fino a quel momento ne avevano orientato scelte di studio e aspirazioni professionali. Il mistico spagnolo, prima, santa Teresa d’Avila, poi, ispirano il cammino di consacrazione nel Carmelo. Ma “le tentazioni” non tardano ad arrivare. Poco prima di prendere i voti, nella sua vita si ripresenta la ex ragazza, e l’Università La Sapienza gli propone sia un assegno di ricerca che il dottorato. La carriera giornalistica e l’amore, in cui aveva tanto investito, e dai quali si era separato non certo senza sofferenza, si ripresentano alla sua porta. Ma la chiamata vocazionale vince su tutto. Frate Iacopo sente che il suo vero Amore è il Signore. E va dritto verso la meta. Dal 2014 l’esperienza carmelitana prosegue presso i padri della provincia veneta; il 14 dicembre 2019 viene ordinato diacono a Velletri, per essere quindi assegnato al convento di Santa Teresa di Tombetta. Questo sabato, il grande giorno: l’ordinazione sacerdotale che, salvo complicazioni dovute al Coronavirus, gli sarà conferita da mons. Zdenko Krizic, carmelitano scalzo, vescovo di Gospic-Senj, in Croazia. Padre Iacopo domenica 20, nella stessa basilica, alle 10.30 presiederà la sua prima Messa. E pur avendo imbracciato una nuova penna, la preghiera, nel tempo libero tiene allenata anche la sua prima passione, la scrittura. Di prossima uscita il libro Mindfulness. Un’opportunità per i cristiani? (Edizioni Ares).