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Mons. Verzè, 60 anni di sacerdozio e gratitudine

di MARTA BICEGO
Il sacerdote è stato festeggiato dalla comunità di Rosaro

Mons. Verzè, 60 anni di sacerdozio e gratitudine

di MARTA BICEGO
«Grazie Signore, per la fedeltà che hai avuto verso di me». Ha ripetuto più volte «grazie» mons. Luigi Verzè nel festeggiare, il 30 giugno scorso a Rosaro, i sessant’anni di ministero. Nella Messa, ad affiancare il prete ottantaquattrenne che l’ha presieduta, oltre al parroco don Gianluca Cassin e al seminarista Francesco Leso, c’erano don Zeno Carazzolo e mons. Ottavio Todeschini, coi quali condivide gli spazi della canonica, nella comunità presbiterale “L’Ascensione”.
Ha detto «grazie» per i doni ricevuti dalla comunità: il pane, da chicchi di grano macinati insieme; il vino, frutto dell’unione tra terra e lavoro. Da parte del gruppo Rinnovamento nello Spirito di Cerro, quattro volumi del Breviario: «La preghiera che la Chiesa consegna ai sacerdoti perché preghino per tutte le comunità parrocchiali – ha spiegato mons. Todeschini –. Don Luigi aveva questi volumi da un anno prima dell’ordinazione: erano diventati logori e nel frattempo sono stati aggiornati».
Mons. Verzè ha manifestato la sua gratitudine con il sorriso, ringraziando per la fedeltà di Dio e l’accoglienza ricevuta: «Mi sento un super-privilegiato, perché la mia vita è stata marcata dalla presenza viva e palpabile del Signore che ha voluto servirsi di me». Ha poi ricordato le parole pronunciate il giorno della sua ordinazione dal vescovo Giuseppe Carraro: «Dio che ha iniziato in te la sua opera, la porti a compimento».
Un «sacerdote contento», l’ha definito il parroco: «Aspetto non scontato è vedere la fedeltà della chiamata del Signore in una vita grata». Il parrocchiano Paolo Losa, membro del Consiglio pastorale e Affari economici, ha ripercorso alcune tappe della vita di mons. Verzè. «Sei giunto fino a noi percorrendo le mille strade dell’evangelizzazione. Hai fatto da ponte tra i fratelli europei e sudamericani, ponti di pace che spesso papa Francesco evoca e auspica. Grazie per tutto questo e grazie a Dio Padre che ha fatto sì che tu potessi donarti al mondo», ha concluso Losa, dopo aver passato in rassegna le tappe del cammino del sacerdote.
L’ordinazione il 28 giugno 1964 in Cattedrale, l’esperienza di vicario parrocchiale a Casaleone fino al 1968. Il trasferimento nella Diocesi di Essen, in Germania e – dopo un anno come vicario parrocchiale di Santa Maria Regina – la partenza come fidei donum per l’Uruguay, dal 1970 al 1984, dove subì alcuni giorni di arresto. Momento della svolta missionaria, al cui rientro seguì la nomina a direttore del Centro missionario diocesano (1986-1997). In seguito fu parroco di Santa Maria Immacolata (1997-2004), Pro vicario generale della Diocesi e rettore del Seminario (2004-08), parroco di Soave, Fittà, Castelcerino e Castelletto fino al 2015, poi collaboratore e nel 2021 l’arrivo nella parrocchia di San Barnaba apostolo a Rosaro.
I festeggiamenti sono proseguiti con il pranzo della comunità, preparato dai volontari della parrocchia e dagli alpini della sezione locale all’ombra del campanile.

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