Il Forrest Gump che corre solo le ultramaratone
di RENZO GASTALDO
Stefano Scevaroli, una vita dentro le competizioni estreme
di RENZO GASTALDO
Le corse hanno segnato la sua vita. Quelle giovanili agonistiche in pista, poi quelle non competitive, e quelle di lunga durata, chiamate in gergo ultra-maratone, che lui organizza da oltre trent’anni e che durano da un minimo di 6 ore fino ad un massimo di… 6 giorni. Non per nulla è segretario nazionale della Iuta (Italian ultramarathon and trail association), organismo posto a riporto della Fidal che raggruppa i vari “attori” del mondo delle corse di lunga durata, quelle che superano i classici 42,195 km della maratona. In questo ultimo ruolo, che ricopre da quasi vent’anni, è emerso il suo vero profilo. Lui è un organizzativo. Lo è stato nel suo lavoro da bancario, lo è in famiglia e lo è anche nel suo hobby. Ma più che un hobby è una vera passione, quasi una mission, perché alla corsa – e di corse ne ha organizzato in 50 anni di carriera almeno 800 – Stefano Scevaroli ha dedicato la vita.
Classe 1956, originario di Pressana, risalgono agli anni delle scuole superiori i primi significativi risultati nelle corse su pista tra i quali spicca un suo tempo di 2 minuti e 46 secondi nei 1.000 metri. Nelle corse su strada per anni si cimenta, con i colori della socieàa podistica Mombocar, nelle gare non competitive e conquista nel 1996 un importante quinto posto nella Verona-Boschiesanuova. È il suo approccio alle gare di lungo chilometraggio, iniziato con la partecipazione alla “100 km del Passatore”. Ma dentro di lui spunta la propensione al ruolo di tecnico specializzato nello studio e nell’approfondimento delle metodiche di allenamento per i runner. Predispone tabelle di durata degli allenamenti, del riscaldamento, di frequenza degli sforzi muscolari, dei tempi di recupero e di rispetto delle soglie aerobiche e anaerobiche. Per ogni tabella una statistica. Queste metodiche sono state anche pubblicate dalla Gazzetta dello Sport e presentate nei congressi specializzati.
Dal 1976 Stefano svolge anche le funzioni di segretario della Mombocar, ruolo che ricopre tuttora ed è stata appunto questa esperienza a condurlo negli anni ad assumere il ruolo di segretario Iuta. «Nel 1995 Mombacar pensò di organizzare a San Giovanni Lupatoto, in collaborazione con la locale amministrazione comunale, una manifestazione podistica articolata su una staffetta della durata di 24 ore e una ultra-maratona della durata di 6 ore, per recuperare in qualche modo la “6 ore lupatotina” che si correva nella piazza centrale del paese – racconta Scevaroli –. Mi chiesero di gestire l’organizzazione della grande kermesse e io decisi raccogliere la sfida; da allora non ho mai più smesso». Kermesse, che sta per evento di notevole complessità, non è una parola usata a caso in quanto una manifestazione che si protrae per 24 ore e vede la partecipazione di 5-600 atleti provenienti da svariati Paesi del mondo, richiede uno sforzo organizzativo assai impegnativo.
«Intanto è necessario partire quasi un anno prima individuando la data di svolgimento e rendendola nota ai potenziali interessati per l’iscrizione attraverso la pubblicità; ma sono necessarie anche la stesura e la pubblicazione di un apposito regolamento – spiega Scevaroli –. Poi c’è da prendere contatti con tutti coloro che prestano servizi relativi all’evento. Dai giudici di gara, ai cronometristi, alle ditte che forniscono attrezzature, servizi, materiali e cibo utili al regolare svolgimento della manifestazione». Ogni ambito ha un referente tenuto a garantire che tutto sia pronto in vista della gara e che tutto funzioni a dovere nel corso della competizione stessa. Il meccanismo messo in piedi con successo da Scevaroli convince nel 2006 la Fidal ad assegnargli la gestione delle selezioni delle squadre di ultramaratona per i campionati europei e mondiali.
Ad arricchire il panorama c’è l’impegno dell’ex bancario in favore del recupero del palio del Drappo verde, una corsa a piedi che si è svolta a Verona tra il 1200 e il 1797 e che lo storico inglese Andy Milroy ha definito come “la più longeva corsa a piedi nel mondo e anche, con suoi più di 800 anni, la più antica”. «Millroy mi ha contattato nel 2008 e insieme abbiamo ricostruito il probabile percorso della corsa che prendeva il via nel quartiere di Tomba e arrivava alla zona di Sant’Anastasia, in centro città. È stato emozionante ridefinire i vecchi tracciati e anche riorganizzare quella che è stata la 602ª edizione della corsa che Napoleone aveva sospeso nel 1797 e che dal 2008 ha ripreso ad essere disputata» commenta Scevaroli ricordando che la gara è famosa per essere citata da Dante nella Divina Commedia. Tante “medaglie” dunque per Stefano Scevaroli, ma anche un sogno nel cassetto: «Vorrei contribuire alla stesura dell’Almanacco storico-statistico delle ultramaratone europee, nel quale per ogni evento censito venga riportata la data e il luogo di svolgimento, i risultati dei primi tre atleti ed eventuali fatti di rilievo verificatisi nella gara». Accontentiamolo.
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