Il mercante, un omaggio ad Albertazzi
Mancava dal 2013 nel cartellone dell’Estate Teatrale Veronese Il mercante di Venezia di William Shakespeare, in scena al Teatro Romano da giovedì 25 a sabato 27 luglio (ore 21.15). Lo spettacolo, in prima nazionale, porta la firma di Giancarlo Marinelli...
Mancava dal 2013 nel cartellone dell’Estate Teatrale Veronese Il mercante di Venezia di William Shakespeare, in scena al Teatro Romano da giovedì 25 a sabato 27 luglio (ore 21.15). Lo spettacolo, in prima nazionale, porta la firma di Giancarlo Marinelli e quest’anno in particolare vuole essere «un omaggio – dichiara il direttore artistico della rassegna, Gianpaolo Savorelli – ad uno dei grandi interpreti shakespeariani: Giorgio Albertazzi che ci ha lasciati giusto tre anni fa, proprio con la sua ultima interpretazione di Shylock nel Mercante con la regia dello stesso Marinelli, che dirigerà anche questa nuova edizione con protagonista Mariano Rigillo» (nella foto).
Nota la trama del dramma molto amato dal pubblico veronese: il nobile Bassanio (Francesco Maccarinelli) chiede all’amico Antonio (Ruben Rigillo), che è appunto il mercante di Venezia, un’ingente somma per potere corteggiare degnamente la ricca Porzia (Romina Mondello): questi, non avendone al momento la disponibilità, se la fa prestare da Shylock che però impone un pesante vincolo: se il debito non verrà restituito entro il giorno stabilito, Antonio dovrà dargli in cambio una libbra della propria carne, presa vicino al cuore. Ottenuto il prestito e risolto l’enigma cui vengono sottoposti i pretendenti di Porzia, Bassanio riesce ad ottenerne la mano; nel frattempo Jessica (Francesca Valtorta), figlia di Shylock, fugge con Lorenzo (Mauro Racanati) e sottrae del denaro al padre che si dispera e la disereda. Nel frattempo, inaspettata, arriva a Venezia la notizia del naufragio delle navi di Antonio: ne gioisce l’usuraio Shylock che potrà riversare il suo odio e la sua rabbia verso il debitore divenuto insolvente e pretendere il rispetto della clausola contrattuale. Interviene Porzia che, in abiti maschili, si finge il giovane giureconsulto Baldassare e davanti al doge difende Antonio dimostrando che il creditore ha sì diritto alla sua carne, ma senza che venga versata una sola goccia di sangue: nella Repubblica di San Marco vige infatti la legge che chi attenta alla vita di un veneziano, incorra nella pena capitale. Il doge grazia Shylock, ma ne confisca le proprietà, divise tra la Serenissima e Antonio. Il mercante però rinuncia alla sua parte, a condizione che Shylock rinneghi l’ebraismo, si converta al cristianesimo e doni i suoi beni alla figlia e a Lorenzo.
«Ne Il mercante di Venezia – annota il regista – i temi affrontati sono quelli eternamente cari al Bardo: il conflitto tra generazioni; la bellezza che muore e che si riscatta ad un tempo; la giovinezza che deve fare i conti con le trasformazioni del tempo e della società». Il tutto sullo sfondo di una Venezia che, seppur fiorente e ancora prospera, inizia ad avvertire qualche sintomo della sua fatale decadenza.
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