Chiesa
stampa

Un prete che ama i numeri a servizio del numero Uno

di SILVIA ALLEGRI
La prima celebrazione di don Francesco Pachera  che suonava la tromba nella banda 

Un prete che ama i numeri a servizio del numero Uno

di SILVIA ALLEGRI
Dopo sei anni sono costretto ad accettare le dimissioni di Francesco. È evidente che l’ho perso». Raffaele Antonelli, presidente del corpo bandistico “Arrigo Boito” di San Michele Extra, ci scherza su, sul sagrato della chiesa di San Giuseppe fuori le Mura, in attesa di salutare insieme ai suoi musicisti don Francesco Pachera al termine della celebrazione della sua prima Messa. E torna indietro a quel 31 agosto 2018, quando Francesco comunicò in una lettera la decisione di lasciare la banda, nella quale suonava la tromba, per intraprendere il nuovo cammino che lo ha portato, lo scorso sabato 7 settembre, a essere ordinato sacerdote. La banda è stata una delle tante passioni di Francesco e non poteva mancare nel giorno in cui ha mosso i suoi primi passi da presbitero nella sua parrocchia. Insieme, una comunità unita e festosa, pronta a stringersi a lui in un abbraccio che ha visto alternarsi lacrime, risate e applausi.
Ventisei anni sono pochi, eppure Francesco ha celebrato con fermezza, maturità, equilibrio, e con quel suo sorriso sulle labbra che trasmette grande umanità. Una dote, oggi, così rara e al tempo stesso così essenziale per far sentire accolti i fedeli. «Non vedo l’ora di ascoltare la sua omelia», commenta un parrocchiano, «perché sono sicuro che sarà perfetta». D’altronde Francesco è sempre stato uno preciso, con un talento per i numeri. E gli amici lo hanno voluto salutare proprio ricordando la sua intelligenza: «Hai scelto di servire il numero Uno, il Signore. Oggi ti auguriamo di portare sempre con te la profondità e la spensieratezza che sei riuscito a donarci».
Il viaggio è iniziato, insomma, e le parole di don Francesco, nel commento al Vangelo, parlano proprio di un viaggio necessario per ognuno di noi: «Marco ci racconta di Gesù che uscì dalla regione di Tiro e venne attraverso Sidone al mare di Galilea. È un viaggio, il suo, alla scoperta dell’altro. Gesù sente questa spinta a uscire, è un’esigenza interiore cui è impossibile opporsi. Perché sempre nell’altro c’è una traccia di Dio, e per incontrarlo abbiamo bisogno di uscire fuori dalle nostre certezze, dalle mura che abbiamo dentro di noi. Chiediamogli che ci dia la forza per andare incontro agli altri: lui è sempre pronto a dirci qualcosa di nuovo». E fa sorridere i fedeli: «Noi siamo già avvantaggiati, visto che siamo fuori le Mura». Non mancano i ringraziamenti, alla famiglia prima di tutto, e poi agli amici, ai preti, che da adesso può chiamare confratelli, e alla comunità. Con una raccomandazione: «Se sentite che non sono un bravo prete, venite a tirarmi le orecchie».

Tutti i diritti riservati
Un prete che ama i numeri a servizio del numero Uno
  • Attualmente 0 su 5 Stelle.
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
Votazione: 0/5 (0 somma dei voti)

Grazie per il tuo voto!

Hai già votato per questa pagina, puoi votarla solo una volta!

Il tuo voto è cambiato, grazie mille!

Log in o crea un account per votare questa pagina.

Non sei abilitato all'invio del commento.

Effettua il Login per poter inviare un commento