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Conosciamo i sei nuovi pastori della Chiesa veronese: don Francesco Pachera

PARROCCHIA SAN GIUSEPPE FUORI LE MURA

Parole chiave: Don Francesco Pachera (1)
Conosciamo i sei nuovi pastori della Chiesa veronese: don Francesco Pachera

Cosa spinge un giovane oggi a donare la sua vita nella Chiesa a servizio del Vangelo? È una domanda che mi sono posto tante volte nella mia vita. Trovare una risposta chiara rimane difficile, anche a pochi giorni dall’ordinazione presbiterale. La vocazione, così come la sto vivendo, rimane sempre un mistero. È l’esperienza di sentirsi “chiamati”, di percepire con forza che quella vita, vissuta nella forma del sacerdozio ministeriale, ha a che fare con te, ti affascina, ti tocca dentro. Accogliere questa chiamata rimane pur sempre difficile: negli ultimi anni del liceo scientifico i pensieri sul mio futuro mi portavano in altre direzioni; la passione per la tromba mi ha portato ad entrare nella banda di San Michele “Arrigo Boito” e, successivamente, in quinta superiore, anche in Conservatorio a Verona. Inoltre l’interesse e il fascino per la matematica mi avevano fatto sorgere il desiderio di percorrere quella strada nella scelta universitaria. Ma quel giorno d’agosto della terza superiore, in quel camposcuola, l’incontro con il Signore è stato così forte e profondo che mi ha fatto nascere un desiderio di vita che non aveva eguali.
Descrivere l’incontro con il Signore è complesso perché è accorgersi di qualcosa, meglio Qualcuno, che è oltre te eppure ti è profondamente familiare. Forse è proprio così Dio: Qualcuno che percepisci intimo a te, eppure diverso perché ti apre sempre a qualcosa di nuovo. Così familiare da poter percepire che niente della tua vita, dai talenti, ai sogni, alle fatiche è fuori di Lui; così diverso e nuovo da darti la forza di andare oltre le tue sicurezze e seguirlo. A partire da questo uno può lasciare tutto e fidarsi di entrare in Seminario, di accogliere la sua chiamata, lasciarsi condurre da chi il Signore ti mette nel cammino e, infine, dire un sì per sempre, a Lui e alla Chiesa. Nel guardare al ministero che riceverò nella prossima ordinazione presbiterale sento una pace dentro al cuore nel sapermi accompagnato e voluto per quello che sono. E riconosco anche un desiderio forte di testimoniare quella luce del Vangelo che dopo duemila anni non ha perso la sua forza e la sua attualità; perché, come dice la preghiera, “fra le vicende del mondo là siano fissi i nostri cuori dove è la vera gioia”.

LA TESTIMONIANZA

Esserci, per tutti

Non è semplice essere presenti nelle relazioni e nella vita di ogni giorno. Tante volte compiamo molte azioni o diciamo tante parole. Risulta complicato “esserci” e stare dentro ciò che accade qui e ora. Credo sia questa la peculiarità di Francesco. È un giovane che “c’è”, è presente nei momenti buoni come in quelli più complicati. Per questa sua caratteristica alcune volte è preso in giro, altre ancora risulta essere un salvagente nelle emergenze. Ho avuto modo sia in Seminario sia nel suo servizio a Bovolone di gustare la sua presenza. Mi piace consegnare alcune righe che partono proprio da questa sua capacità: l’esserci. Da qui possiamo apprezzare la sua intelligenza curiosa e pratica, capace di leggere le storie delle persone, le dinamiche della comunità e i movimenti che attraversano il mondo. La sua è una vita che ha trovato ritmo nella preghiera, intesa come spazio di abitare la vita alla luce della relazione con Dio, con la Parola e i sacramenti. La sua passione per lo sport lo porta ad abitare ulteriori spazi di incontro: stadio e campetto. Francesco in questi aspetti si presenta come un giovane che desidera essere per tutti vivendo anche una sana ingenuità. Quest’ultima è segno della sua giovane età, a volte rischiosa e a volte occasione per uno sguardo nitido e libero sulle cose. L’augurio più grande è che per te il ministero possa essere la strada per vivere sempre più in fondo la grande avventura della vita insieme alle persone che incontrerai, nel dialogo profondo con il Risorto e avendo il coraggio di restare in quelle intuizioni che potranno donare sempre nuovo respiro alla terra degli uomini. Proprio come ci ricorda una cara amica poeta (Mariangela Gualtieri, ndr): “Prendevo il mondo / dentro me. Lo pettinavo. / Gli dicevo pianino / stai buono. Sii paziente / con noi. Miglioreremo / siamo qui da poco”.

Don Riccardo Bodini

Sul prossimo numero di Verona fedele (che trovate in edicola e in parrocchia da veneredì 13 settembre) ci sarà un servizio sulla prima Messa solenne di don Francesco Pachera nella sua comunità parrocchiale di origine

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