Quaresima: un tempo per tornare all’essenziale
di DON CARLO DALLA VERDE
Il tema: “Il regno di Dio è giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo” (Rm 14,17)
di DON CARLO DALLA VERDE *
La Quaresima è questa occasione che la Chiesa ci offre per tornare all’essenziale, un momento per riassettare con pazienza le reti della nostra vita di fede. In un’epoca dove il difficile è avere tempo, siamo chiamati a darci il tempo, ovvero a gustare il tempo della vita come una opportunità per sperimentare la presenza del Risorto e da Lui lasciarci trasformare.
Come tempo penitenziale la Quaresima non è un tempo triste, ma un momento particolarmente intenso nella vita della Chiesa dove lasciare spazio ad un modo diverso di stare al mondo, che non dipende dalle nostre capacità e non è frutto della nostra conquista, ma ha origine dalla misericordia di Dio, che ci ha innestati in Cristo in virtù del Battesimo. Da questa nuova condizione scaturisce per noi l’accesso al Regno di Dio che “è giustizia pace e gioia nello Spirito Santo”, versetto della Lettera ai Romani (14,17) da cui è tratto il tema di Quaresima.
La liturgia della Parola della Quaresima nell’anno B propone, nella prima lettura, le tappe della storia della salvezza: il diluvio, Abramo e Isacco, la legge data a Mosè, deportazione e liberazione, la legge scritta nel cuore (Geremia). Risulta evidente come il tema dell’Alleanza guida opportunamente questo tempo liturgico orientandoci verso la Pasqua e la Pentecoste come vertice della nuova Alleanza compiuta in Cristo. L’immagine scelta per i pannelli da esporre nelle chiese è quella di Sieger Koder che mostra l’alleanza noatica con l’arcobaleno e la colomba.
In questi segni ci può essere un rimando immediato ai temi della giustizia e della pace. Inoltre è un’immagine capace di tenere in collegamento i quattro aspetti che il vescovo Domenico consegna nel messaggio all’inizio del libretto di preghiera per la Quaresima, ossia “storia, missione, gioia e Spirito Santo”. Innanzi tutto “storia”, da intendersi come storia della salvezza che passa per la vita di Noè e oggi ci raggiunge e ci coinvolge personalmente.
“Missione”: è la missione affidata a Noè con cui Dio desidera portare avanti il cammino dell’umanità, ma è anche la vocazione di ciascuno di noi chiamati ad essere missionari nei nostri contesti di vita. “Gioia”: la gioia per la fine del diluvio e la salvezza ricevuta diventa per noi la gioia per l’opera di salvezza di Cristo che rinnova il nostro modo di vivere. La gioia è la cifra del nostro credere e del nostro evangelizzare. “Spirito Santo”: la colomba che aleggia sulle acque porta con sé una reminiscenza della creazione e allo stesso tempo rimanda allo Spirito che come colomba scende sugli apostoli il giorno di Pentecoste dando il coraggio del cambiamento e la forza dell’annuncio.
* Direttore del Servizio per la pastorale liturgica e la musica sacra
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