Il Cammino sinodale interpella l’Azione cattolica a un processo di ascolto valorizzando il vissuto
di PAOLA SANDRINI
Gli Orientamenti triennali dell'associazione di laici cristiani e le prossime sfide
di PAOLA SANDRINI *
Riprendere il cammino richiede un certo sforzo. È come quando durante una salita in montagna ci si ferma, poi ripartire è sempre più difficile. L’Azione cattolica, associazione di laici cristiani, riparte accogliendo l’invito di Gesù: “Passiamo all’altra riva” (Mc 4,35). Questo è il titolo degli Orientamenti triennali dell’Azione cattolica italiana e del convegno che si è svolto a Roma dal 29 al 31 ottobre per i presidenti e assistenti di tutte le diocesi d’Italia.
Incontrarci e riflettere insieme su questo tempo, su quanto l’inizio del Cammino sinodale interpella anche l’Azione cattolica ad un processo di ascolto valorizzando quanto di bello e significativo si vive già nelle realtà parrocchiali, è stato motivo di incoraggiamento reciproco. L’espressione biblica “Passiamo all’altra riva” ci ha accompagnato nelle giornate del convegno. È l’invito che Gesù rivolge ai suoi discepoli. È un invito impegnativo essendo ormai sera, ma per noi laici potrebbe suonare come un buon inizio: passiamo all’altra riva e lasciamo dietro di noi tutto quello che abbiamo passato, abbiamo vissuto in questi ultimi anni.
Possiamo iniziare a pensare, a vivere qualcosa di nuovo, qualcosa di inedito. Ma la traversata non è tranquilla e così sembrano anche questi giorni in cui ripartire non è per niente ovvio. Si possono fare tante cose, ma con regole che non sempre permettono a tutti di partecipare, le responsabilità da assumere verso la salute delle persone e verso le leggi non sempre chiare, la titubanza e la diffidenza verso l’altro che non ci permette di vivere esperienze di relazione serene. Eppure Gesù è sulla barca, «il Signore è con noi», ci ha detto Giuseppe Notarstefano, presidente nazionale di Ac (nella foto), «dorme a poppa ma è con noi, si fida di noi, si fida della nostra capacità di immaginare il futuro, di darci da fare, di impegnarci per affrontare tutti insieme questa traversata, andando oltre le paure del tempo».
Ad andare oltre le paure del tempo ci aiutano le parole di papa Francesco nel discorso rivolto, il 30 aprile scorso, al Consiglio nazionale di Ac: «La vostra Associazione costituisce una “palestra” di sinodalità, e questa vostra attitudine è stata e potrà continuare ad essere un’importante risorsa per la Chiesa italiana». Il nostro essere laici cristiani e voler vivere questa dimensione della nostra vita insieme nella Chiesa, ci spinge ad essere di Azione cattolica che è, come è sempre stata, un’occasione perché ciascuno possa vivere il suo cammino di fede dentro la vita di tutti i giorni nella condivisione e nella corresponsabilità.
Ad alcuni di noi viene chiesto un servizio più impegnativo in associazione, ma tutti siamo chiamati ad essere responsabili verso i fratelli e le sorelle. «Per l’Azione Cattolica – ha spiegato il presidente Notarstefano – passare all’altra riva non può essere semplicemente la transizione, il trasferimento fisico da una riva all’altra, ma è una trasformazione che osa andare oltre la geografia delle distanze, oltre la dialettica vicini-lontani, ma il sentirsi insieme inviati ad annunciare il Vangelo, che ancora oggi è per tutti. Significa assumere la forma bella di una vita piena vissuta nella generosità, nella gratuità; generativa e disponibile a stupirsi dell’opera dello Spirito che abita la vita di tutte le persone».
Con questi stimoli positivi anche l’Azione cattolica di Verona continua il suo cammino con alcuni appuntamenti significativi come la Veglia dell’adesione che celebreremo insieme al Vescovo venerdì 3 dicembre in Cattedrale.
* Presidente diocesana di Azione cattolica
Non sei abilitato all'invio del commento.
Effettua il Login per poter inviare un commento