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Dalle clarisse la meditazione "Le ferite di Chiara"

di FRANCESCA SAGLIMBENI

In occasione della festa di santa Chiara le clarisse di stradone Provolo propongono "Le ferite di Chiara", un appuntamento contemplativo e di riflessione aperto a tutti in programma sabato 10 agosto alle 19

Dalle clarisse la meditazione "Le ferite di Chiara"

Chiara e Francesco. Due vite e due storie di santità indissolubilmente legate. Per questo, nel rinnovare le iniziative in preparazione alla solennità di santa Chiara, che si celebrerà l’11 agosto, quest’anno le monache Sorelle Povere di Santa Chiara accompagneranno il momento in cui si fa memoria del transito della loro madre fondatrice, con una meditazione su “Le ferite di Chiara” ispirata all’ottavo centenario delle stimmate di san Francesco (ricevute dal Poverello di Assisi il 17 settembre del 1224 sul monte La Verna). Evento che la comunità francescana sta a sua volta celebrando in tutta Italia sotto lo slogan “Dalle ferite, la vita nuova”.  

Si tratta di un momento contemplativo e di riflessione aperto a tutti i fedeli, che le clarisse del monastero di Santa Elisabetta ospiteranno nella loro foresteria di Stradone Provolo 31, alle ore 19 di sabato 10 agosto, subito dopo i primi vespri delle 18.15.

«Attraverso la lettura di alcuni testi della Santa letti da Franca Corradini, intercalati da brani musicali eseguiti da Eszter Nauratyill, violinista dell’orchestra areniana, conosceremo l’umanità di Chiara», spiega la madre superiora, suor Letizia Caltran, «la quale si esprime anche attraverso cinque significative “ferite”. La prima si compie quando la giovane lascia la propria famiglia per recarsi a Santa Maria degli Angeli e iniziare il suo cammino vocazionale sotto la guida di Francesco. Il santo la porterà in un monastero di Benedettine da cui qualche giorno dopo i familiari tenteranno di trascinarla via con la forza per riportarla a casa. Ma Chiara persevererà nel suo proposito scoprendosi il capo e palesando la sua totale consacrazione a Dio nel taglio della folta chioma, recisa proprio da Francesco nella Porziuncola. Rasarsi i capelli era infatti l’inequivocabile segno che Chiara apparteneva ormai alla Chiesa e nessuno poteva più “violarne” la persona, pena la scomunica», racconta suor Letizia. Il prezzo da pagare fu l’abbandono da parte della famiglia.

Una seconda ferita vissuta dalla tenace ragazza, deducibile da suoi scritti, riguarda l’esperienza della Fraternità. «Le consorelle erano per lei certamente un dono, ma conviverci non era sempre facile. Doveva andare incontro a tanti caratteri».

Persino abbracciare la povertà le causò qualche motivo di sofferenza. «La Chiesa di allora non ammetteva questa scelta di vita per le consacrate. E per molto tempo Chiara si rammaricò per questo mancato riconoscimento», ricorda la monaca. Ma più tardi, la discepola del grande Santo di Assisi riuscì a ottenere anche il privilegium paupertatis (la libertà di non possedere nulla), da lei poi inserito nella Regola scritta per le sue figlie e approvata da papa Innocenzo IV ad appena due giorni dalla sua morte, avvenuta il 9 agosto 1253 (“Con l’autorità del signor Papa e nostra confermiamo in perpetuo per voi tutte e per quelle che vi succederanno nel vostro monastero….- recita la Bolla papale - la forma di vita e il modo di santa unità e di altissima povertà, che il beato padre vostro Francesco vi consegnò a voce e in scritto da osservare e che è qui riprodotta”).

Tra le difficoltà che, forse più di altre, scolpiscono la figura di santa Chiara in tutta la sua umanità, c’è poi la lunga malattia che la costrinse per quarant’anni a una sorta di infermità, in parte dovuta anche ai numerosi digiuni da lei praticati come atto di penitenza. «Oltre al dolore, che cercava tuttavia di affrontare con serenità, anche grazie all’aiuto dei frati ai quali chiedeva di essere confortata con le parole del Vangelo, Chiara sentiva il peso del dover dipendere dalle consorelle».

Il Transito di Santa Chiara, che – lo ricordiamo – è anche Patrona della tv e delle telecomunicazioni – sarà preceduto dalla recita dei vespri con breve riflessione sulla vita della santa alle ore 17.30. Mentre domenica 11 agosto, la festa di santa Chiara d’Assisi inizierà con una celebrazione eucaristica nella chiesa delle clarisse di via Provolo, alle 7.30, per poi concludersi al pomeriggio con il Rosario (ore 17) seguito dai secondi vespri.

(nella foto la cappella del monastero Santa Elisabetta

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