Don Nicola Zorzi di Ronco all'Adige
Prosegue il nostro viaggio alla scoperta dei 7 nuovi sacerdoti ordinati dal vescovo Giuseppe Zenti il 22 maggio 2021
di DON NICOLA ZORZI
Sei contento di quello che sei? Ti stai accontentando o c’è qualcosa in più? Se prosegui gli studi all’università pensi di realizzare il sogno della tua vita o per te c’è qualcosa di speciale? Queste sono le domande di un giovane ragazzo a cui piacevano la matematica e le materie scientifiche e voleva diventare un chimico. Un ragazzo normale cresciuto nel suo paese, all’ombra del campanile, che stava trascorrendo la sua adolescenza tra gli ambienti parrocchiali e si accorgeva che solo lì la sua vita acquistava un sapore nuovo.
Un giorno il suo parroco gli pose la domanda: «Ma tu non hai mai pensato di entrare in Seminario?». Questa domanda divenne la sintesi di tutte le domande precedenti e quel ragazzo inizialmente fu sorpreso e quasi spaventato dal fatto che qualcuno avesse “scoperto” che nel suo cuore ci fossero queste strane domande ma poi fu anche rincuorato: infatti questo voleva dire che qualcun altro si era accorto della sua inquietudine e forse tutte queste domande non erano frutto di pazzia di un ragazzo ma di una chiamata più profonda e più vera.
Perché scegliere uno come me allora? Con tutte le persone che ci sono, cosa può dare un ragazzo timido come me, che si vergogna di parlare? Tante domande che accompagnarono gli ultimi anni della scuola superiore finché in quinta arrivò il momento di scegliere: o scegli di proseguire all’università alimentando le tue certezze e continuando a mettere la tua vita sotto controllo o sei disposto a scommettere con Dio che è Padre, ha cura di te e vuole la tua felicità. Scegli: o la certezza o la fiducia! O la paura o il desiderio di una vita in grande con Lui! Una scelta non facile. Ma alla fine quel ragazzo decise di fidarsi di Dio e accettò di entrare in Casa San Giovanni (la casa per le vocazioni giovanili) per vivere un anno di discernimento e valutare la possibilità di entrare in Seminario, cosa che fece l’anno successivo e continuò i suoi studi in teologia fino ad oggi.
Chiaramente la storia di questo ragazzo è la mia. Una storia che non ha niente di particolare se non quella di essere una vocazione molto normale e quotidiana. Una storia che mi torna in mente in questo tempo mentre mi sto preparando a ricevere il grande dono del presbiterato. Questa storia mi aiuta a non dimenticare che Dio non ci abbandona mai, ci accompagna sempre, ci tiene per mano e dona tanta forza e fiducia per l’avvenire. Con questo spirito mi preparo a diventare sacerdote, con la certezza che se Dio ha accompagnato quel ragazzo a vincere le sue paure più grandi e gli ha aperto la strada per la felicità, di certo la sua fedeltà non verrà meno ora che quel giovane si trova alla vigilia della sua ordinazione sacerdotale.
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