Un fiore per la ricerca: fioriscono le margherite solidali di Airc

di MARTA BICEGO

Fino al 25 aprile torna la “Margherita per Airc”. Per l’ottavo anno consecutivo l’Associazione italiana centri giardinaggio (Aicg) e i suoi associati, da sempre sensibili alle tematiche sociali e alle iniziative benefiche, rinnovano il sostegno alla ricerca sul cancro. Lo fanno ancora una volta scegliendo la margherita: fiore della purezza per eccellenza e prodotto made in Italy al 100%. Nasce infatti nella riviera ligure di Ponente, in particolare nella piana di Albenga, dove ogni anno vengono prodotti circa 10 milioni di vasi di questo splendido fiore. La margherita è garantita dalla Filiera agricola italiana e nei centri di giardinaggio aderenti sarà contrassegnata da un’etichetta firmata e “parlante” con QR code, grazie al quale sarà possibile accedere a una serie di contenuti speciali: testi, video e immagini per scoprire nel dettaglio il progetto, le caratteristiche e le informazioni sulla coltura e sulla manutenzione della margherita, oltre alle informazioni sulla ricerca finanziata in questi anni.

Testimonial sarà la campionessa mondiale di scherma Margherita Granbassi, da anni al fianco di Airc nella doppia veste di ambasciatrice e volontaria. Sono numerosi in tutta Italia i centri giardinaggio associati ad Aicg (elenco completo sul sito www.aicg.it)dove si potranno acquistare le piante solidali al prezzo di 4,50 euro: per ogni margherita venduta 1,50 euro sarà devoluto per sostenere una nuova borsa di studio. L’iniziativa ha permesso di finanziare alcuni dei migliori giovani talenti della ricerca. Solo negli ultimi anni è stata istituita una borsa di studio triennale (2017-2019) sui meccanismi biologici alla base della leucemia e, con i fondi raccolti nel 2020, è stata sostenuta la prima annualità per una nuova borsa di studio assegnata alla dottoressa Arghavanifard Negar, da gennaio al lavoro presso l’Istituto Firc di Oncologia molecolare di Milano con un progetto di ricerca sui percorsi molecolari condivisi dalle cellule tumorali e da quelle della placenta. I fondi raccolti quest’anno consentiranno di finanziare la seconda annualità della borsa di studio della dottoressa Negar, garantendo continuità al suo lavoro.