Scuola al rush finale
Con gli esami di maturità in corso, l’anno scolastico 2017/2018 sta per andare in archivio
Ancora qualche settimana calda per i maturandi e poi arriverà il tempo delle vacanze.
Com’è stato l’anno scolastico appena concluso per le scuole paritarie veronesi? A sentire i dirigenti, nel complesso si è vissuto un anno appagante, pur nelle difficoltà “storiche” con cui le paritarie da sempre devono fare i conti. A Verona e provincia se ne contano una trentina, tra medie e superiori. «Le scuole paritarie sono una bella realtà: chiediamo che il nostro ruolo di servizio pubblico sia riconosciuto – esordisce il preside dell’istituto Don Bosco, Michele Lauriola–. Noi abbiamo chiuso serenamente l’anno sia sul fronte della didattica, che nei positivi rapporti con le famiglie; resta però un’incertezza politica, che da sempre fatica a dare soddisfazione al nostro impegno quotidiano».
Qui sono circa 750 gli studenti accolti, formati da una settantina di docenti. «I ragazzi ci hanno dato grandi soddisfazioni, culminate a fine aprile con la partecipazione al Festival dei mondiali di robotica, in America, a Detroit, dove il nostro gruppo ha conquistato il primo posto», sottolinea il dirigente. Unici italiani, hanno vinto grazie a un progetto per il recupero dell’acqua a uso irriguo attraverso oggetti di uso comune.
Non è l’unico esempio. Molte soddisfazioni sono arrivate dall’alternanza scuola-lavoro. «Siamo contenti sia per il contributo degli insegnanti, che ci mettono passione nonostante l’impegno richiesto, sia perché il territorio dimostra di avere persone responsabili, che danno ai giovani la possibilità di rendersi protagonisti – continua Lauriola –. Alcune esperienze, molto positive, sono state la “Verona Minor Hierusalem” e i progetti con i laboratori di varie Università, che hanno motivato e reso entusiasti gli studenti, permettendo loro di misurarsi con la realtà».
In stradone Antonio Provolo si guarda già al prossimo anno. «Confermiamo il trend positivo di iscrizioni e consolidiamo la didattica esistente – sintetizza il preside –. In particolare, continuiamo a coltivare la prospettiva di internazionalizzazione e per questo abbiamo già formato una classe del linguistico». Grazie alla rete di rapporti con le scuole salesiane nel mondo, da tempo sono attivi gli scambi alla pari con l’Australia, per perfezionare la lingua inglese. Proprio in questi giorni, nove studenti del Don Bosco sono volati dall’altra parte del mondo per una vacanza studio di sei settimane. Altri 30, invece, sono partiti per una cittadina vicino a Dublino, grazie a un bando del Fondo sociale europeo.
Tira le somme dei nove mesi di scuola anche Umberto Fasol, preside dell’istituto Alle Stimate. In via Montanari l’ultima campanella è suonata per una sessantina di insegnanti e oltre 900 studenti. «Nel complesso è andato tutto bene: alla primaria c’è sempre grande entusiasmo e abbiamo concluso l’anno organizzando un festival del libro all’interno dell’istituto – dice –. Tra le novità generali per le medie, due sono state particolarmente apprezzate. Gli alunni si sono visti sollevati dallo spettro della prova Invalsi: anticipata ad aprile, non influisce più sulla media dell’esame. I docenti, invece, hanno gradito la possibilità di ammettere gli studenti all’esame o alla classe successiva scrivendo in pagella il voto reale, anche se insufficiente».
Alla secondaria di primo grado, inoltre, si è registrata una grande affluenza nei pomeriggi di studio assistito. Sono stati circa un’ottantina gli studenti delle medie che si sono fermati fino alle 16 ogni giorno, per fare i compiti con i professori e giocare insieme. Qui si punta molto sulle relazioni. «Ricreiamo la possibilità di socializzazione che una volta veniva offerta dal cortile, dalla strada e dall’oratorio – sottolinea Fasol –. Accanto alle opportunità di approfondire le lingue straniere o imparare a suonare uno strumento musicale, una volta al mese gli stimmatini insieme ad alcuni professori laici organizzano un weekend alternativo (con passeggiate, giochi, film), che diventa occasione di svago e crescita reciproca».
Per il prossimo anno sono già completate le iscrizioni. I licei classico, scientifico, linguistico e delle scienze applicate partiranno con quattro prime. «La novità più grande resterà l’alternanza scuola-lavoro nel triennio: un percorso utile per gli studenti, che comporta però una mole di lavoro enorme per gli insegnanti – rileva Fasol –. È stato un cambiamento epocale nella didattica; pur nelle difficoltà burocratiche, resta uno strumento valido per orientarsi al futuro: un nostro studente, solo per fare un esempio, dopo essere stato in ospedale con l’alternanza, ha capito che Medicina non era la sua strada».
Il 20 giugno sono iniziati gli esami di maturità. Per l’ultima volta con questa forma. L’anno prossimo, infatti, scomparirà la terza prova, mentre l’alternanza scuola-lavoro sarà oggetto del colloquio orale. «Se poi si tornasse alla commissione d’esame con i professori interni e solo il presidente esterno, per noi sarebbe la formula migliore», auspica Fasol.
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