Scienza e cura
«MrgFus, un innovativo macchinario per molti, ma non per tutti i malati di Parkinson»
Il presidente dell'Unione Parkinsoniani, Gianluigi Veronesi, invita alla corretta informazione. Per non creare false illusioni nei malati
Basta digitare su un motore di ricerca le parole Parkinson e Verona perché compaia l’indicazione del macchinario MrgFus come la grande soluzione per curare i parkinsoniani. Tira in ballo il potere virale dei media il presidente dell’Unione Parkinsoniani di Verona, Gianluigi Veronesi, specialista in malattie nervose e mentali. «Recenti notizie hanno purtroppo innestato aspettative e confusione per la non chiara informazione, sia riguardo i principi di esclusione che per effetti collaterali e ricadute a distanza dell’intervento», esordisce.
La sua preoccupazione dev’essere letta dalla prospettiva di chi cerca di sostenere malati e familiari nel percorso della malattia. Un cammino in salita che inizia al momento della diagnosi e prosegue tra difficoltà e carenza di informazioni per quanto riguarda gli interventi riabilitativi precoci e continuativi, il problema dell’alimentazione e della somministrazione corretta dei farmaci. «A ciò si aggiunge la scarsa presenza delle istituzioni nel mettere a disposizione dei malati interventi riabilitativi non solo motori, ma logopedici e cognitivi», elenca: lacune di cui si fa carico il volontariato.
Perciò l’Unione (www.unioneparkinsonianiverona.it), inserita nella consulta della disabilità del Comune, promuove incontri formativi oltre ad attività motoria riabilitativa logopedica di gruppo con frequenza bisettimanale sia a Verona che a Legnago, Peschiera, Caprino, Domegliara, Illasi. Quando la sintomatologia si aggrava, i pazienti vengono raggiunti a casa: «Dallo scorso settembre – chiosa – è stato avviato un intervento motorio riabilitativo domiciliare per ammalati in fase avanzata».
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