A Lugagnano fiorisce l’Albero delle possibilità per dare spazio alle esigenze delle persone più fragili
di ADRIANA VALLISARI
Parrocchia, Comune di Sona, Adoa e cooperativa sociale I Piosi assieme: l'8 ottobre inaugura il vescovo mons. Pompili
di ADRIANA VALLISARI
Da un piccolo seme può germogliare una grande pianta, capace di dare frutti inaspettati. È il caso dell’Albero delle possibilità, che verrà inaugurato sabato 8 ottobre a Lugagnano di Sona e benedetto dal nuovo vescovo mons. Domenico Pompili. In via Capitello, al civico 13, è stata infatti rinnovata la sede della Fondazione Cav. Amedeo Dal Corso, uno spazio che ora si aprirà alla comunità.
Grazie agli enti della rete Adoa e alla collaborazione di Comune e parrocchia, è nato un progetto di inclusione di minori con difficoltà varie – dalla disabilità ai disturbi specifici dell’apprendimento – che qui troveranno un luogo accogliente e dei professionisti in grado di supportarli. Nei 300 metri quadrati di casa, troveranno posto attività di diversa natura, educative e terapeutiche, tutte all’insegna dell’inclusione. «Assomiglierà a uno spazio di co-working: oltre alla cooperativa sociale “I Piosi”, che gestisce lo spazio e userà la cucina come base per il progetto “Food loop”, sarà abitato dall’associazione Ants per l’autismo, che farà attività laboratoriali, e dall’associazione Diversamente in danza, che utilizzerà la palestrina del piano seminterrato per preparare coreografie inclusive con le persone con disabilità», elenca Luigi Martari, direttore dei Piosi.
Il salone centrale, inoltre, verrà utilizzato per attività di formazione, anche dai servizi educativi del Comune di Sona, mentre i vari studioli ricavati nell’edificio saranno a disposizione di vari professionisti (psicologi, logopedisti, arteterapisti, ecc.) per sviluppare attività che favoriscano l’inclusione sociale. L’intera struttura è stata adattata per eliminare le barriere architettoniche; in prospettiva c’è la previsione di realizzare un parco inclusivo nell’ampia area esterna (5mila metri quadrati).
«L’Albero delle possibilità è solo il primo passo di un progetto più ampio, chiamato “Il Villaggio delle possibilità”, che prevede l’attivazione di luoghi inclusivi “a servizio delle periferie” – anticipa Tomas Chiaramonte, segretario generale di Adoa Verona –. In un’ottica di welfare generativo, saranno proprio le comunità locali, insieme ai nostri enti, a dare risposte mirate a bisogni spesso poco visibili dei diversi territori, da Bardolino a Bosco Chiesanuova».
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