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A Casa Shalom 16 appartamenti per persone e famiglie fragili

di FRANCESCO OLIBONI

A Marega di Bevilacqua rilanciata con la Caritas diocesana una struttura di accoglienza esemplare

A Casa Shalom 16 appartamenti per persone e famiglie fragili

di FRANCESCO OLIBONI

 

Un regalo di Natale per la Bassa Veronese. Un supporto sociale per tutta la zona del Legnaghese. Una casa rimessa a nuovo, con una progettualità importante e che mette in rete diversi attori; dedicata alle molte situazioni di vulnerabilità e fragilità personale e sociale. Questa è Casa Shalom, una struttura di proprietà della parrocchia di Marega di Bevilacqua, composta oggi da 16 appartamenti dedicati a persone e famiglie fragili e che è stata presa in gestione da Caritas diocesana veronese per renderla un nuovo punto di riferimento per le situazioni di povertà più delicate della zona.

«Abbiamo pensato – spiega mons. Gino Zampieri, direttore di Caritas Verona – che, attraverso l’accoglienza abitativa temporanea presso la casa, possono nascere importanti progettualità da sviluppare prevalentemente tramite convenzione con gli enti pubblici locali competenti e nell’ottica di un’animazione alla carità delle comunità ecclesiali del territorio».

La casa funziona sin dai primi anni Ottanta con il nome Casa Betania, quando un gruppo di laici e l’allora parroco, mons. Gianpaolo Beltrame, si dedicarono ad attività di solidarietà in particolare nell’ambito socio-assistenziale a beneficio delle persone fragili dei territori della Bassa veronese. La necessità di consolidare strutturalmente tale impegno ha portato nel 1999 alla nascita dell’associazione “Shalom”. «Inizialmente – spiega mons. Beltrame – l’edificio era destinato all’accoglienza di persone anziane disagiate e singole, o piccoli nuclei familiari in condizione di vulnerabilità per disagio economico, sociale, familiare. Ringrazio ancora il Signore per questa idea di tanti anni fa, perché era importante impostare la vita cristiana della comunità nella direzione della carità. È stato fatto un lavoro straordinario da tantissimi volontari e ora era arrivato il momento di dare continuità a quanto era stato costruito».

Oggi in aiuto all’associazione è arrivata Caritas diocesana.Spiega mons. Zampieri: «L’evoluzione della situazione legata alle fragilità, ultimamente resa più complicata anche a seguito dell’emergenza pandemica e della guerra, e la necessità di stabilizzare (con l’apporto di apposite figure professionali dedicate) un’attività che non può più ormai essere condotta solo da un ridotto gruppo di volontari di età avanzata, ha posto la necessità inderogabile di adeguare tale opera alle mutate esigenze del territorio. In questo senso Caritas diocesana veronese ha ritenuto quantomai opportuno favorire in tal senso il rilancio dell’iniziativa attraverso la costituzione di una rete di solidarietà che, partendo dalle parrocchie del vicariato e dalle locali istituzioni territoriali, sta coinvolgendo anche i gruppi e le associazioni di volontariato che operano nell’ambito della carità e del sociale. Una più stretta e condivisa collaborazione con tutte le risorse civili ed ecclesiali, pubbliche e private, presenti sui Comuni del territorio del Legnaghese è infatti essenziale per la valorizzazione di un’opera che si presenta certamente necessaria per la tutela delle fragilità sociali locali».

A questo scopo è stato predisposto un progetto di fattibilità che Caritas ha recentemente condiviso nei suoi principali contenuti con le parrocchie del vicariato legnaghese, così da coinvolgerle nell’iniziativa fin dal suo sorgere. Tale progetto è coordinato dalla coop. Il Samaritano, braccio operativo della Caritas diocesana nell’ambito della grave marginalità, in collaborazione con la cooperativa sociale Nova, che già da anni opera sul territorio con ottimi risultati. Continua il direttore di Caritas: «Il nuovo progetto nella struttura – ridenominata Casa Shalom, per mantenere continuità nel nome con quanto già avviato in passato –, oggi propone quindi attività di carattere assistenziale e socio-educativo mediante la realizzazione di interventi progettuali individuali e familiari di supporto e accompagnamento di persone o nuclei familiari in condizione di fragilità o vulnerabilità sociale, attraverso l’accoglienza abitativa temporanea».

D’altronde, come sottolineato dai sindaci della zona in occasione dell’inaugurazione della nuova struttura, la necessità di sviluppare un più ampio e adeguato servizio di housing sociale nella zona del Legnaghese e la possibilità di recuperare un immobile che presentava, in tal senso, notevoli potenzialità, ha fatto sì che in questi ultimi tre anni Caritas diocesana si facesse carico di un impegno deciso.

Conclude mons. Zampieri: «È iniziato tutto nel 2020 con una progettualità triennale e con l’obiettivo di regolarizzare sotto ogni aspetto l’iniziativa di accoglienza da sviluppare presso Casa Shalom, recuperando progressivamente il complesso immobiliare e, in collaborazione con le istituzioni pubbliche, sviluppando un’iniziativa locale di housing sociale professionale e sostenibile. Ciò ha permesso di coinvolgere le comunità parrocchiali del territorio nel sostegno e nell’accompagnamento dell’iniziativa suscitando e valorizzando la testimonianza della carità verso le persone e le famiglie che si trovano in particolari situazioni di vulnerabilità. Durante il 2021 è stato presentato il progetto finanziato con fondi della Caritas diocesana e ottenendo anche un contributo da parte della Fondazione Cattolica. Al termine del 2022 l’iniziativa sta procedendo secondo quando progettato e sta coinvolgendo favorevolmente anche la comunità parrocchiale di Marega, oltre che la cooperativa sociale Nova, partner di progetto con Il Samaritano e già conosciuta sul territorio dove lavora con professionalità da anni. Ma la presenza di questa significativa struttura permette di coinvolgere maggiormente sia i servizi socio sanitari dell’Ulss 9, che l’intero territorio in cui è inserita».

In occasione dell’inaugurazione anche mons. Domenico Pompili, vescovo di Verona, ha voluto benedire questo nuovo progetto: «Che questo spazio possa accogliere chi ne ha bisogno, possa intercettare le necessità del territorio e possa diventare punto di riferimento per tutta la zona».

Casa Shalom attualmente vede già alcuni appartamenti abitati. Ecco le parole di un ospite che la vive da qualche mese: «Per me l’essere accolto in un appartamento vero, e sentire concretamente che qualcuno mi sostiene in un momento di difficoltà, mi permette di vivere una vita normale. Non ho pensieri. Se non avessi questa casa, non so dove sarei. E poi avere un tetto sopra la testa mi permette di riattivare progetti ed energie per pensare al futuro».

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