Stavolta Verona è fatata per il Milan: 1-3
di ERNESTO KIEFFER
In un Bentegodi gremito il Milan con una doppietta di Tonali e il gol di Florenzi rimonta l'Hellas passato in vantaggio con Faraoni e con i tre punti si riporta in vetta alla classifica
Pubblico delle grandi occasioni al Bentegodi (oltre 30mila persone) per una sfida che per i più “anziani” ricorda scudetti rossoneri persi all’ombra dell’Arena e sfide passate tra grandi campioni, come Gullit e Caniggia.
Il Milan arriva in riva all’Adige “padrone del proprio destino”, consapevole che solo vincendo tutte le partite che gli restano potrà fregiarsi a fine torneo del titolo di Campione d’Italia. L’Inter incombe.
L’Hellas non ha più molto da chiedere a un campionato che definire straordinario, fino questo momento, è oggettivamente poco. Si può giusto togliere ancora qualche bella soddisfazione, come mettere in difficoltà alcune compagini blasonate come appunto i rossoneri o la Lazio, che incontrerà all’Olimpico all’ultima giornata, e magari superare il record di punti in Serie A che ancora è detenuto dall’Hellas targato Mandorlini della stagione 2013-2014.
PRIMO TEMPO
Parte a testa bassa il Milan, che attacca consapevole di dover fare la partita. Di fronte ha una squadra che si difende bene e riparte con pericolosi contropiedi, che possono far male.
La prima parata della partita arriva al 14’ minuto da parte dell’ottimo Montipò che devia sopra la traversa una incornata centrale di Krunic. Al 16’ arriva il gol di Tonali che vince un contrasto in area con Ilic (molto leggero sulla copertura) e da pochi metri trafigge sul palo lontano l’incolpevole portiere dell’Hellas. Dopo un conciliabolo con la sala VAR, però, l’arbitro annulla il gol per un fuorigioco dello stesso numero 8 rossonero. Scampato il pericolo l’Hellas deve continuare a difendersi ancora per parecchi minuti perché il Milan, con rabbia, attacca senza sosta per cercare di riportarsi nuovamente in vantaggio. La formazione meneghina va vicino al gol in particolare con Calabria, che scende centralmente, triangola con Giroud in area e sferra un tiro basso e potente ma non abbastanza angolato per Montipò, che respinge di piede in calcio d’angolo. Al 27’ Krunic dal limite spara un missile terra-aria che sfiora l’incrocio lontano della porta veronese. Il “pugile” gialloblù abbassa la testa e si difende come può, reggendo il colpo, ma il Milan non è intenzionato ad allentare la presa e continua ad attaccare senza tregua.
Al 35’ un break improvviso dell’Hellas. Tameze conquista palla a centrocampo sradicandola dai piedi del dirimpettaio Kessie, la consegna a Barak che lancia nello spazio Simeone il quale, appena entrato in area, tira a fil di palo. Il popolo gialloblù deve strozzare in gola l’urlo del gol. Tre minuti dopo, però, il Bentegodi esplode: Caprari smarca perfettamente Lazovic sulla sinistra, cross al bacio del serbo e Faraoni, l’altro laterale, arriva dalla parte opposta e mette in porta di testa l’-1-0 per il Verona, fra il delirio del tifo di casa. I rossoneri non si scompongono più di tanto e ricominciano ad attaccare, sfruttando in particolare la velocità e tecnica di Leao, oggi davvero incontenibile.
E allo scadere del primo tempo arriva il pareggio: proprio Leao scende sulla sinistra, entra in area, arriva sul fondo e mette rasoterra un pallone su cui si avventa ancora Tonali (è evidentemente la sua giornata, visto che è anche il suo compleanno) il quale, con un tocco che anticipa tutti, mette in porta il momentaneo 1-1 con cui si chiude la prima frazione di gioco.
SECONDO TEMPO
Il secondo tempo inizia con gli stessi ventidue che hanno iniziato il match. E soprattutto inizia nello stesso modo con cui era terminato il primo tempo, con Leao che al 49’, dopo una lunga cavalcata con cui si fa quasi tutto il campo, arriva in area, si sposta sulla sinistra e serve Tonali nel cuore dell’area piccola dove è un gioco da ragazzi mettere in porta il gol dell’1-2 rossonero e della personale doppietta per il giovane centrocampista di Pioli. In pochi minuti, a cavallo dei due tempi, il Milan ha ribaltato il risultato. Ora tocca all’Hellas inseguire.
Il 17 del Milan, Leao, è una forza della natura. A sinistra i giocatori dell’Hellas lo soffrono e non riescono a trovare le opportune contromisure, nonostante i frequenti raddoppi. Da una punizione sulla trequarti da lui procurata nasce al 55’ il cross di Hernandez e il colpo di testa di Tomori, alto sulla traversa.
Tudor comincia a studiare i campi per far alzare il baricentro ai suoi uomini, i quali tentano qualche incursione in attacco grazie alla spinta soprattutto di Faraoni e Tameze nel lato destro del fronte d’attacco dell’Hellas. Cominciano a fioccare i calci d’angolo anche per la squadra di casa. Al 59’, dopo un’azione sviluppata in particolare sulla sinistra, arriva a Tameze una palla centrale all’altezza della lunetta dell’area di rigore milanista. Tutto il pubblico di fede veronese invoca il tiro, ma la conclusione del giocatore francese è altissima sopra la traversa.
Il Milan, spinto dai tantissimi tifosi giunti in riva all’Adige, continua a tentare la via del gol della “sicurezza” ed è ancora Leao ad andare vicino al gol al 65’ con un tiro che passa sotto le gambe di Casale, ma non sorprende l’attento Montipò. Proprio Casale, pochi minuti dopo, deve lasciare il posto ad Hongla che si dispone al centro della mediana, mentre il tuttofare Tameze scala in difesa a destra, al posto di Casale. Con l’ingresso di Lasagna al posto di Simeone cambia l’energia in attacco dell’Hellas, che comincia a riversarsi con sempre maggior continuità nella metà campo rossonera, esponendosi però così anche ai contropiedi degli avversari. Al 75’ è proprio Lasagna, al centro dell’area, che gira di testa un bel cross di Lazovic (fra i migliori della sua squadra), ma la palla ancora una volta risulta fuori dallo specchio della porta. Nello specchio della porta, invece, è la gran botta di Calabria che all’80’ impegna Montipò alla deviazione in calcio d’angolo. Sul fronte opposto, sempre da calcio d’angolo, arriva lo stacco imperioso di Sutalo, da poco entrato al posto di Ceccherini, che ancora una volta si alza sopra la traversa. Poca precisione da parte dei giocatori gialloblù, che però continuano a creare occasioni interessanti.
Pioli nel frattempo mette in campo l’esperienza di Ibra e Florenzi al posto di Leao e Calabria, oggettivamente sfiancati e fra i migliori in campo. La mossa è di quelle vincenti: Florenzi conquista palla a centrocampo, triangola con un compagno e appena entrato in area supera Montipò con un diagonale imprendibile che chiude definitivamente i conti. 3-1 per la capolista e sospiro di sollievo per le ambizioni di Manian e compagni di poter ottenere l’agognato scudetto, che manca alla società dal 2011.
Da quel momento in poi la partita di fatto non ha più nulla da dire, con l’Hellas che tenta di accorciare le distanze e il Milan che, nel recupero, spreca addirittura l’occasione del quarto gol con Messias che, lanciato in contropiede e da solo a tu per tu con Montipò, non riesce a centrare la porta. Sarebbe stato oggettivamente una punizione troppo severa per l’Hellas che ha onestamente giocato una partita generosa al cospetto di un Milan che, a sua volta, ha oggettivamente meritato la vittoria per il numero di occasioni da gol create e per la personalità con cui ha condotto il match dall’inizio alla fine. Fra le fila dei veronesi sono forse un po’ mancati alcuni degli uomini-chiave per il gioco di Tudor, come Ilic e Barak entrambi sottotono, ma i tifosi gialloblù possono essere comunque soddisfatti di come la loro squadra ha interpretato la partita.
TABELLINO
HellasVerona-Milan 1-3
Marcatori: Faraoni al 38’, Tonali al 47’ p.t. e al 49’, Florenzi all’86’
Verona (3-4-2-1): Montipò; Casale (dal 66’ Hongla), Gunter, Ceccherini (dal 79’ Sutalo); Faraoni (dal 66’ Depaoli), Tameze, Ilic, Lazovic; Barak, Caprari; Simeone (dal 72’ Lasagna). (Chiesa, Berardi, Boseggia, Veloso, Cancellieri, Frabotta, Retsos, Praszelik). All. Igor Tudor.
Milan (4-3-2-1): Maignan, Calabria (dal 84’ Florenzi), Kalulu, Tomori, Hernandez; Tonali, Kessie, Saelemaekers (dal 62’ Messias); Krunic (dal 68’ Bennacer), Leao (dal 84’ Ibrahimovic); Giroud (dal 62’ Rebic). (Tatarusanu, Mirante, Ballo-Toure, Diaz, , Romagnoli, Florenzi, Bakayoko, Gabbia). All. Stefano Pioli.
Note: serata dalla temperatura piacevole, terreno in perfette condizioni, spettatori: 30.154. Ammoniti Faraoni, Leao, Ilic. Calci d’angolo 4-4
(nella foto: Marco Davide Faraoni)
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