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L'Hellas affonda il delfino in riva all'Adige: 3-1

Tre vittorie e un pareggio, sette punti nelle ultime tre partite fanno pensare alla fine della crisi. Meritatissimo il successo casalingo 3-1 contro un Pescara sprecone. Al 14' prima rete nell'Hellas di Danzi, raddoppio al 39' di Di Carmine su rigore, terzo gol al 50' su autorete di Del Grosso. Gol della bandiera di Mancuso. Ma manca un altro rigore. Infortunato Ragusa.

L'Hellas affonda il delfino in riva all'Adige: 3-1

Sette punti in tre partite, quinto posto in classifica in cabitazione con il Cittadella a cinque punti dalla vetta. Sembra davvero finita la crisi dell'Hellas che batte anche il Pescara al termine di una partita combattuta senza sosta per 97 minuti e che ha divertito il numeroso pubblico accorso al Bentegodi nella fredda serata dicembrina.

A sorpresa Grosso schiera col consueto 4-3-3 Ragusa laterale destro difensivo per costringere sul chivalà il pericoloso Mancuso. Schema speculare anche per Pillon e sono infatti gli adriatici a rendersi per primi pericolosi al 2’: è bravissimo Silvestri sul destro di Mancuso, dopo un’uscita pasticciata in seguito a mancata intesa con Dawidowicz. Quattro minuti più tardi nuova occasione per il Pescara con Mancuso lanciato in area da Brugman, ma l’estremo gialloblù in uscita è bravo a chiudere. Dawidowicz si è trovato in difficoltà a contenere inizialmente l’attaccante abruzzese. Ma al 14’ l’Hellas passa: Danzi prende palla sulla tre quarti, leggermente spostato a sinistra, avanza di qualche metro indisturbato e giunto al limite fa partire un sinistro diagonale chirurgico che si infila nell’angolino alla sinistra di Kastrati. Primo gol in serie B per il 19enne centrocampista prodotto del vivaio giallobù. La reazione degli abruzzesi si concretizza in una girata di testa di Monachello su cross dalla destra con palla di poco a lato (20’); in un diagonale di destro dal limite di Mancuso, bloccato da Silvestri e in una veloce azione con Brugman che lancia Marras il quale dal lato destro dell’area di rigore mette al centro per l’accorrente Monachello il cui tiro al volo termina alto (32’). Ma al 39’ è il Verona a mettere al sicuro il risultato con il duo Zaccagni-Di Carmine: il primo lancia il secondo in area, l’attaccante colpisce di tacco per l’accorrente centrocampista il quale poco dentro il limite viene messo giù da Gravillon e Minelli decreta il rigore. Il destro di Di Carmine dal dischetto non dà scampo a Kastrati: pallone da una parte, portiere dall’altra. Passa un minuto e Machin da destra dà a centro area per Monachello il quale in più che sospetto fuorigioco impatta di testa ma la palla finisce di poco a lato. Al 44’ ancora ottima l’intesa tra Di Carmine e Zaccagni ma stavolta l’estremo albanese Kastrati è bravo a respingere sul sinistro del centrocampista scaligero.

Si va al riposo con il doppio vantaggio Hellas che al 5’ della ripresa mette il match in cassaforte con la specialità della casa, ovvero una veloce ripartenza in superiorità numerica: Matos che dà a Lee sulla sinistra, palla a Zaccagni e Del Grosso per anticipare l’accorrente Di Carmine infila nella propria porta. La reazione dell’undici di Pillon vede al 52’ il tentativo di Brugman dalla distanza, con Silvestri che blocca in due tempi; al 56’ è Balzano a provare il diagonale da dentro l’area ma la palla è alta. Al 60’ ancora Monachello impatta di testa un cross di Balzano costringendo Silvestri all’efficace deviazione in corner. Squadre piuttosto lunghe, nessun tatticismo, marcature tutt’altro che asfissianti e gran velocità di gioco generano repentini capovolgimenti di fronte e occasioni da una parte e dall’altra. Dai e dai il Pescara arriva al gol: al 67’ lancio in profondità per Machin (sin lì a dire il vero piuttosto in ombra) che, dopo una serie di finte, favorito anche dalla caduta di Ragusa che uscirà per infortunio, dà a Mancuso il quale dal limite dell’area piccola scaglia la sfera sotto la traversa all’incrocio dei pali. Grosso sostituisce Ragusa con Almici e al 70’ Lee si produce in una spettacolare azione sulla sinistra con un doppio sombrero a scavalcare due difensori, entra in area dove viene contrastato da Balzano: sarebbe rigore ma Minelli non lo fischia. Le squadre calano un po’ i ritmi, si completano i cambi (al 76’ Laribi per Dani e all’85’ Henderson per Zaccagni) ma c’è ancora tempo per il palo di Di Carmine, bravo ad impattare col sinistro un cross dalla destra di Laribi. Finisce 3-1 con i tifosi in festa.

Ottima prestazione del Verona, concreto e volitivo, che ha trovato in Zaccagni l’uomo in più. Bravo ad inserirsi tra le linee, non ha segnato ma si è procurato il rigore e ha causato l’autogol. A lui la palma del migliore in campo. Nessuna insufficienza nel Verona, mentre nel Pescara apprezzabile la verve di Mancuso, il coraggio di Kastrati nelle uscite, mentre Memushaj è stato molto in ombra e si merita la palma del peggiore. Sabato prossimo per il Verona trasferta a Livorno, un campo sempre insidioso, contro il fanalino di coda della classifica che peraltro ha fermato sull’1-1 la capolista Palermo.

(Mattia Zaccagni nella foto di Alberto Fraccaroli)

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