Dall’Adige a Tokyo i veronesi alle Olimpiadi

di ERNESTO KIEFFER

Terminata la “sbornia” degli Europei di calcio con la meritata vittoria dell’Italia e il mitico torneo tennistico di Wimbledon, che ha visto per la prima volta nei suoi quasi 150 anni di storia un italiano, Matteo Berrettini, arrivare in finale, per gli appassionati di sport l’estate 2021 prosegue quasi senza soluzione di continuità con quello che viene considerato decoubertianamente l’appuntamento sportivo per eccellenza: le Olimpiadi, quest’anno arrivate alla loro trentaduesima edizione e che si svolgeranno dal 23 luglio all’8 agosto a Tokyo, in Giappone.
Anch’esse, proprio come la kermesse calcistica per nazioni, erano in programma un anno fa, ma inevitabilmente sono state rimandate per le note vicende legate alla pandemia mondiale da Covid-19. Un’Olimpiade purtroppo maledetta, visto che il Giappone non sta vivendo un buon momento proprio dal punto di vista sanitario a causa della ripresa dei focolai da Coronavirus in tutto il territorio nazionale. Per questa ragione i Giochi si svolgeranno “a porte chiuse”, senza spettatori. Lo ha annunciato alcuni giorni fa il ministro nipponico per le Olimpiadi, Tamayo Marukawa, dopo averne discusso con gli organizzatori del Comitato olimpico internazionale (Cio). Alla fine ha prevalso l’esigenza di non rinviare ancora una volta la manifestazione trovando un compromesso per evitare un acuirsi ulteriore dei contagi.
Certo, un vero peccato per gli atleti, per gli appassionati giapponesi (e non solo) delle varie discipline, che dovranno accontentarsi di guardare alla tv la manifestazione. Attesa anche dal “piccolo” contingente di atleti veronesi che oltre l’Italia porteranno un pezzettino della nostra città nella capitale nipponica. Dei 372 atleti che viaggeranno nel Paese del Sol levante, infatti, otto sono di origine veronese. Fra questi, con grande orgoglio, c’è anche il portabandiera (insieme a Jessica Rossi) nella cerimonia di apertura: si tratta di Elia Viviani, già oro a Rio de Janeiro cinque anni fa nella disciplina dell’omnium (ciclismo su pista) e uno degli atleti di punta dell’intero contingente scaligero. Per lui un riconoscimento straordinario che corona una carriera davvero eccezionale. Peraltro per lui le possibilità di ripetersi con un nuovo successo a cinque cerchi non sono poche.
Il nucleo veronese più numeroso è quello dell’atletica. E sarà tutto al femminile. Dei 76 convocati dalla Fidal – di cui 35 donne – figurano, infatti, ben quattro ragazze “gialloblù”. Gloria Hooper, che gareggerà nei 200 metri e nella staffetta 4x100, è nata a Villafranca e cresciuta a Isola della Scala, e dopo il trasferimento negli Usa ha raggiunto la famiglia a Londra. Nella staffetta a cui parteciperà, gareggerà anche l’altra velocista veronese Johanelis Herrera, che è arrivata nel 2006 in Italia dalla Repubblica Dominicana per raggiungere in riva all’Adige la mamma, che si era già trasferita per lavoro nel nostro Paese. Nata atleticamente nella società sportiva “Pindemonte”, Herrera ha gareggiato anche per la Bentegodi. Oggi è tesserata per l’Aeronautica Militare e insieme a Hooper cercherà di trascinare la staffetta italiana almeno alla finale. Vedremo.
Sempre nella velocità si annovera anche la presenza della valpantenese Anna Polinari (oggi tesserata a Brescia), la quale disputerà le due staffette sul giro di pista (4x400 e 4x400 mista). Infine la soavese Elisa Molinarolo, dopo la conquista del suo terzo titolo italiano nel salto con l’asta, ha ottenuto il pass per Tokyo. È la prima volta nella storia che l’atletica veronese riesce a portare ben quattro sue rappresentanti a un’Olimpiade. Una testimonianza del buon lavoro che è stato fatto in passato sui talenti espressi dal territorio scaligero.
La “linea rosa” veronese potrà contare anche su Chiara Consolini, classe ’88 di Costermano (gioca in Serie A con il Ragusa) che nella nuova disciplina del “Basket 3x3” si presenta in squadra con l’Italia dopo aver conquistato una storica qualificazione, e Clara Guerra, 22enne uscita dalla Canottieri Bardolino e in forza alle Fiamme Gialle e tesserata con la Pro Monopoli, che nel canottaggio al momento è stata convocata dalla Federazione come riserva. Ovviamente la speranza, per lei, è quella di poter essere promossa a titolare.
L’ottavo – e ultimo – veronese è Giacomo Fantoni, classe 1991, che si è classificato nella disciplina ciclistica della Bmx e sarà l’unico italiano in gara. A dirla tutta, però, non possiamo non considerare veronesi, almeno di adozione, altri tre atleti. Stiamo parlando in primis della “Divina” Federica Pellegrini, veneziana di Spinea che però vive e si allena da sempre a Verona. Con i suoi 32 anni si tratta di uno straordinario esempio di longevità sportiva in una disciplina, quella del nuoto, dove arrivare a disputare cinque Olimpiadi (la sua prima fu ad Atene 2004) ad alti livelli risulta ben più che un’impresa. E nel suo caso le speranze di portare a casa l’ennesima medaglia di una carriera senza eguali, ma giunta ormai agli sgoccioli, non sono nemmeno poche.
Rimanendo al nuoto, anche Thomas Ceccon, di Thiene (Vicenza), si allena ormai da tempo al Centro federale Alberto Castagnetti, mentre nel softball marcherà presenza anche Andre Howard, battitrice del Bussolengo in A2, che ha appena vinto il titolo europeo con la Nazionale. A tutti loro si aggiunge, allargando lo sguardo all’intera diocesi (che comprende anche la zona sud-ovest del lago di Garda), anche il centometrista Marcell Jacobs di Desenzano, che in questo 2021 si è preso il lusso di risultare tra i corridori più veloci al mondo. Solo quattro dei partecipanti ai Giochi, infatti, hanno ottenuto quest’anno tempi migliori del suo 9”95 centesimi. Se si dovesse confermare su questi livelli anche a Tokyo lo si dovrebbe vedere come minimo in finale. In bocca al lupo!