Chievo sVigorito, il Benevento ringrazia

Chievo che succede? È la domanda che si fanno tutti dopo un avvio di campionato eccellente che ha visto la squadra di Maran stazionare per più giornate nella parte sinistra della classifica. E se qualcuno (sciaguratamente, col senno di poi) qualche settimana fa ha fatto pure tabelle che prospettavano i 30 punti alla fine dell'anno solare e al giro di boa del campionato, ecco che invece occorre guardarsi indietro. Per carità, ci sono sei lunghezze di vantaggio sulla terzultima, ma i numeri dicono di un punto (quello casalingo contro la Roma) conquistato nelle ultime cinque partite. E per trovare il successo in trasferta occorre risalire al 24 settembre (2-0 a Cagliari).

E, a dirla tutta, il Benevento ha meritato la vittoria, la prima in Serie A dopo 18 gare con un solo punto conquistato, anche questo in casa contro il Milan. Tre punti giunti al termine di una gara giudiziosa e senza il giocatore più tecnico, quel Ciciretti dato in partenza per Napoli, sostituito dal 18enne Brignola, alla seconda presenza nel massimo campionato. Il gol sannita è giunto al 63' su azione di calcio d'angolo seguita ad una repinta a mani aperte di Sorrentino su un colpo di testa molto pericoloso di Lucioni. Sul corner la palla veniva ribattuta fuori area da Pellissier, se ne impossessava D'Alessandro (che al 40' aveva rilevato l'ex mai rimpianto Parigini) che dal vertice sinistro dell'area dava a Massimo Coda il quale assestava la zampata vincente anticipando i difensori, con la palla che si infilava alla destra di Sorrentino.

Il Chievo aveva avuto in avvio di gara l'opportunità di passare in vantaggio: al 5' Inglese crossava da sinistra, sponda di Pellissier per Hetemaj che tirava addosso a Belec. Era di fatto l'unica azione degna di nota di un Chievo che ha disputato un primo tempo senza mordente, quasi fosse una gara di fine stagione. Il Benevento invece era alquanto più determinato, magari pure confusionario, ma con la giusta fame che deve avere una squadra il cui destino appare peraltro già segnato.

La ripresa era ben più vivace. Sempre nelle prime battute, al 48', il Chievo aveva l'opportunità di passare in vantaggio: Pellissier dava palla a centro area per Inglese il quale, circondato di difensori, riusciva a divincolarsi ma la sua conclusione era debole e facile preda di Belec. E al 54' lo stesso attaccante in procinto di raggiungere Napoli forse già al termine del prossimo match casalingo contro l'Udinese (venerdì 5 gennaio alle 18) lasciava il campo per un probabile risentimento muscolare, sostituito da Stepinski. E qui la luce dell'attacco clivense si spegneva, nonostante la rabbiosa ma confusionaria  reazione gialloblù dopo il gol subito. I laterali di difesa, Gobbi e Cacciatore, fin lì sin troppo guardinghi, guadagnavano terreno, ma i loro cross finivano nel nulla, anche grazie al serrate le fila ordinato dal tecnico del Benevento, De Zerbi, che al 77' inseriva al posto del goleador Coda (colpito da crampi) il difensore Di Chiara. A nulla servivano le sostituzioni di Hetemaj con Garritano e di Depaoli (preferito a Bastien nell'undici iniziale, così come Cesar a Dainelli) con Pucciarelli.

Il Benevento chiudeva i cinque minuti di recupero con una punizione dal limite di Viola deviata da Sorrentino (migliore dei suoi, Hetemaj il peggiore) e conquistava così con pieno merito la vittoria. Per il Chievo urge cambiare rotta, possibilmente già dalla prossima partita che precede la sosta di campionato. Sperando pure che il mercato porti qualche buona nuova, soprattutto in un attacco destinato a rimanere privo di Inglese, con Meggiorini e Castro fuori per infortunio e con sostituti (i vari Stepinski, Pucciarelli e Garritano) che sinora non si sono rivelati all'altezza dei titolari.