La piaga di chi viene fatto sparire che da anni riguarda mezzo mondo
Con la risoluzione 65/209 del 21 dicembre 2010, l’Assemblea delle Nazioni Unite ha stabilito la “Giornata internazionale delle vittime delle sparizioni forzate”, che dall’anno successivo è celebrata ogni 30 agosto...
Con la risoluzione 65/209 del 21 dicembre 2010, l’Assemblea delle Nazioni Unite ha stabilito la “Giornata internazionale delle vittime delle sparizioni forzate”, che dall’anno successivo è celebrata ogni 30 agosto. Con questa Giornata si vogliono ricordare le tante vittime di questa piaga internazionale e far pressione perché tutti gli Stati adottino la “Convenzione per la protezione delle persone dalla sparizione forzata”.
Con il suo intento di prevenzione su nuovi fatti e di ricerca della verità sul passato, la sua attuazione è monitorata da un apposito Comitato che riceve e valuta comunicazioni da parte di vittime, loro rappresentanti legali e Stati. Proprio funzionari delle istituzioni sono il più delle volte i colpevoli di questo crimine di diritto internazionale, che viola diritti elementari (sicurezza e dignità della persona, processo equo, trattamento umano): di nascosto dalle case o sotto gli occhi di tutti dalle strade, vengono prelevate persone in modo arbitrario e senza alcun mandato d’arresto, lasciando le vittime senza difesa, conforto o speranza, e familiari e operatori senza alcuna informazione.
Gli esiti possono essere per gli scomparsi (nella maggior parte dei casi maschi) la morte o ferite fisiche e psicologiche difficilmente rimarginabili; per i loro cari (spesso donne) solitudine, incertezza, povertà, impossibilità di difendersi da intimidazioni e atti di violenza; per l’intera società la sensazione diffusa d’insicurezza e di paura.
Amnesty International, organizzazione non governativa internazionale (Premio Nobel per la pace 1977), fornisce l’elenco degli Stati in cui sono avvenute grandi sparizioni forzate, tra cui Sri Lanka (tra le 60mila e le 100mila durante la guerra civile, 1983-2009) Argentina (30mila durante la dittatura militare, 1976-1983), senza dimenticare Messico, Bosnia ed Erzegovina, Spagna, Marocco, Iran, Bangladesh, Laos, Pakistan.
Tra quelle più recenti, si conta che nel secondo decennio di questo millennio, in Siria sono state sottoposte a sparizione forzata circa 82mila persone da parte delle forze governative e 2mila dai gruppi armati di opposizione. Negli ultimi anni, poi, in Egitto si è tornati ad utilizzare il metodo della sparizione forzata, con un picco di 3-4 al giorno tra il 2015 e il 2016, del quale fu vittima anche il ricercatore italiano Giulio Regeni.
Papa Francesco, nel messaggio a una conferenza internazionale sui diritti umani (10-11 dicembre 2018) ha rivolto un pensiero speciale proprio alle vittime di sparizioni forzate e alle loro famiglie, messe nell’elenco di coloro che vedono i loro diritti fondamentali violati, insieme alle vittime di aborto, ai poveri, agli schiavi, a chi è escluso dall’educazione e alle vittime di tortura. In quella occasione, come in altre del resto, ha chiesto ad ogni persona di esigere con coraggio e determinazione il rispetto dei diritti, e ai cristiani di esercitare le caratteristiche evangeliche di compassione, impegno concreto, esigenza di giustizia e di solidarietà.
Non sei abilitato all'invio del commento.
Effettua il Login per poter inviare un commento