Una giornata particolare
stampa

Festeggiamo l’alfabeto N’Ko che ha fatto scrivere mezza Africa

Era il 1949 quando lo scrittore guineano Solomana Kante ideò l’alfabeto N’ko, un particolare tipo di scrittura per certi versi simile all’arabo, che permise a tutti i popoli dell’Africa Occidentale che utilizzavano lingue mandé di avere un metodo di scrittura comune.

Parole chiave: Alfabeto N'Ko (1), Giornata particolare (4)
Festeggiamo l’alfabeto N’Ko che ha fatto scrivere mezza Africa

Tre anni fa i giornali di mezza Europa avevano riportato la notizia che un giocatore della terza divisione del Canton Ticino aveva apostrofato un avversario con la parola “mandingo”. Squalifica immediata, procedimenti della giustizia sportiva, fiumi di inchiostro da parte di chi sempre deve dire la sua... Ma nessuno si è mai chiesto perché avesse scelto proprio quella parola e perché la ritenesse “degna” di un grave tentativo di offesa. Forse – dopo averlo sentito chissà dove – pensava si trattasse di un aggettivo dispregiativo; ma in realtà è il nome con cui identificare una comunità tra le più numerose dell’Africa occidentale e con radici molto antiche, che vive nella regione chiamata Mande (un tempo ricca di selvaggina e vegetazione), che si trova tra il Mali meridionale e l’est della Guinea.
Altra possibilità, che intendesse dare dello “schiavo”, forse portato a questo dal titolo – Mandingo, appunto – di due capolavori: un libro di Kyle Onstott del 1957 e il film da esso tratto del 1975, definiti da molti come la migliore descrizione della schiavitù dei neri in America e il più tremendo atto d’accusa per quest’infamia; in questo caso avrebbe commesso un grave errore storico, dato che per molto più tempo questo nome fu associato ad uno dei più grandi imperi dell’Africa occidentale, come ancor oggi si evince da alcune toponomastiche dei Paesi confinanti. Più semplicemente è possibile che volesse sminuire le capacità sportive in base all’etnia, ma anche qui avrebbe fatto un grave autogol, dato che tra i mandingo ci sono stati grandi calciatori e attualmente eccelle l’attaccante del Liverpool, Sadio Mané, famoso per i suoi goal, ma anche per la tanta beneficenza che compie.
Altro possibile significato di questo sventurato tentativo di insulto, può essere quello di dargli dell’ignorante; in effetti per secoli si è creduto che questa popolazione fosse senza cultura perché non aveva produzione letteraria scritta, a cui si è giunti solo per la grande passione dello scrittore ed educatore guineano Solomana Kante (1922-1987), che ha dato un alfabeto alle 13 lingue mandè. Denominato N’Ko (dal modo comune con cui esprimere “Io dico”), per motivi storici e sociali ha come punto di riferimento alcuni aspetti dell’alfabeto arabo tra cui la direzione da destra a sinistra, la legatura tra i grafemi e l’obbligatorietà di segnare toni e vocali. Con le sue 7 vocali e 20 consonanti, secondo la tradizione debuttò il 14 aprile 1949, quando si è cominciato ad utilizzarlo nella città di Kankan, in Guinea (per la lingua Maninka di quel Paese) e da allora si è diffuso anche per le altre lingue della famiglia, contribuendo all’alfabetizzazione dell’Africa Occidentale.
Proprio il 14 aprile si festeggia la Giornata dell’alfabeto N’Ko che diventa, più in generale, occasione di sensibilizzazione per la tradizione dei popoli mande, la situazione della zona e la considerazione che ne abbiamo noi. Oltre che per togliere motivi a chi volesse usare la parola “mandingo” come offesa.

Tutti i diritti riservati
Festeggiamo l’alfabeto N’Ko che ha fatto scrivere mezza Africa
  • Attualmente 0 su 5 Stelle.
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
Votazione: 0/5 (0 somma dei voti)

Grazie per il tuo voto!

Hai già votato per questa pagina, puoi votarla solo una volta!

Il tuo voto è cambiato, grazie mille!

Log in o crea un account per votare questa pagina.

Non sei abilitato all'invio del commento.

Effettua il Login per poter inviare un commento